
Malati abbandonati a loro stessi, in strutture fatiscenti senza assistenza medica e spesso con il diritto negato di uscire. La situazione degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (Opg) italiani è ancora peggiore di quella delle carceri, e nonostante una legge ne preveda la chiusura entro pochi mesi c’é il rischio che la loro esistenza venga prorogata.
A far luce sulla situazione è stata la commissione d’Inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale, che oggi ha presentato un consuntivo della sua attività annunciando la chiusura di tre strutture, due ospedali e alcuni container, in collaborazione con il Nas dei Carabinieri.
La legge già approvata e finanziata dal Parlamento prevederebbe la chiusura delle strutture esistenti, attualmente 6 sul territorio nazionale, entro il 31 marzo del 2013 e la loro sostituzione con dei piccoli ospedali regionali con un finanziamento già approvato di 120 milioni di euro per il 2012 e di 60 per l’anno prossimo, oltre ad altri per il personale.
Ad oggi però, hanno sottolineato i senatori, mancano i decreti del Governo di destinazione delle risorse: «Non vorrei che spuntasse qualche proroga in qualche emendamento dell’ultimo minuto», ha affermato Maurizio Saccomanno del Pdl.
«Il problema riguarda forse poche persone ma un terzo di queste è virtualmente sequestrato, avrebbe tutti i requisiti per uscire dalla struttura, e molti non hanno avuto neanche il giudizio di primo grado. Questi soggetti sono dei veri e propri martiri».
Una soluzione, ha affermato il senatore Pd Daniele Bosone, potrebbe essere la nomina di un commissario, mentre per la radicale Donatella Poretti è necessario cambiare anche il codice penale, che prevede per tutti coloro che vengono dichiarati non giudicabili per motivi legati alla sanità mentale l’internamento.
Intanto le strutture interessate dal provvedimento presentato oggi sono il reparto ‘Pesa’ dell’ospedale psichiatrico di Montelupo Forentino, l’Opg di Barcellona Pozzo di Gotto e alcuni container con alcune decine di giovani pazienti a L’Aquila.
Nella struttura toscana gli internati sono 15, e saranno trasferiti entro sette giorni, in quella siciliana sono 205, e l’intero ospedale deve essere chiuso entro 30 giorni: «Si tratta di provvedimenti gravosi di cui la Commissione si assume la responsabilità – ha spiegato Marino – nonostante i miglioramenti notati nei due Opg il diritto alla salute non è assolutamente garantito. Abbiamo notato dei miglioramenti a seguito dei nostri sforzi, ma le condizioni dei detenuti sono ancora disumane».
In merito al sequestro del Centro diurno pscichiatrico dell’Aquila l’Associazione 180 amici ha commentato dicendo che «è grave la responsabilità della direzione Silveri, inattiva per tutto questo tempo.L’Associazione 180 amici di cittadini, familiari, utenti e operatori esige immediati provvedimenti a tutela della continuità delle attività riabilitative semiresidenziali , altrimenti sarà della Direzione la responsabilità dell’interruzione di un pubblico servizio. Denunciamo ancora la colpevole disattenzione verso la cittadinanza ma anche l’indifferenza e inadeguatezza della Direzione Generale nell’affrontare la difficile situazione della Salute Mentale e della Sanità Aquilana».