
di Alessia Lombardo
Un aquilano nei fondali marini di tutto il mondo, pronto a rivelare con i suoi filmati i segreti dell’acqua. Una passione, quella delle immersioni, nata nella piscina Comunale del capoluogo, spesso circondata dalle montagne innevate, che ha portato Sergio Ciarrocca a produrre in passato documentari (tantissimi girati nelle acque del Mar Mediterraneo) per i programmi Rai “Linea blu” e “Geo”.
Da sei anni l’istruttore di scuola sub, che vanta 3.500 immersioni all’attivo, collabora con Sky occupandosi di produzioni video internazionali. Nel tour mondiale per il colosso pay-tv, in attesa delle due serie sta girando al momento (tra cui una italiana), tra le varie ha ripreso suggestive immagini di Alaska, British Columbia, Thailandia, Maldive, Sudafrica, Norvegia.
Tutto è iniziato dalla subacquea: prima fotografo, poi documentarista. Ben 12 anni gli anni passati all’estero per Ciarrocca, immerso in oceani e mari di tutto il mondo continuando a fare il proprio lavoro, l’istruttore subacqueo.
Dall’acqua è uscito soltanto dopo il devastante terremoto del 6 aprile 2009, spinto dalla Protezione Civile, a realizzare a partire dal giorno successivo un imponente archivio-video sul centro storico, con immagini relative a Chiese, Progetto Case, Map oggi inutilizzato.
Consapevole dell’impossibilità di coltivare la propria professione di video-operatore in una città come L’Aquila, per gli importanti costi e la specificità di attrezzature cinematografiche, Ciarrocca ha comunque messo a disposizione la propria professionalità per la campagna sociale post-sima, in onda sulle reti Rai e Mediaset.
«Ho coltivato la passione per l’acqua sin da piccolo – esordisce il regista documentarista subacqueo ed esterno – a 17 anni ho iniziato ad andare sott’acqua. Attraverso la passione per il nuoto, che praticavo nella piscina comunale dell’Aquila, sono arrivato pian piano a diventare istruttore subacqueo. Ho passato all’estero 12 anni, immerso in oceani e mari, mentre continuavo a fare l’istruttore. Da fotografo subacqueo sono diventato, cameraman. Oggi sono regista documentarista subacqueo ed esterno».
L’istruttore della scuola sub Divers Club L’Aquila rivela caratteristiche basilari per diventare un cameraman subacqueo. «Prima di tutto bisogna essere bravi subacquei – spiega – poi bisogna conoscere bene la tecnica. In mano si hanno delle telecamere molto grandi. Occorrono i treppiedi subacquei, fari ed è indispensabile conoscere la tecnica di ripresa e la fotografia in generale».
«L’acqua – continua – è tutto un altro ambiente. Bisogna tener conto dell’assorbimento della luce, sono indispensabili dei filtri colorati perché i colori appaiono falsati. È necessario conoscere le regole e le leggi dell’immersione».
Rinunciando causa di forza maggiore alla produzione video locale Ciarrocca spiega cosa ha fatto fino ad oggi per la sua L’Aquila. «Non è possibile lavorare con le tv locali – dice – gli standard sono altri. Il budget pubblicitario è minimo e noi utilizziamo delle sofisticate attrezzature cinematografiche».
«Dopo il terremoto – prosegue – ho prodotto i quattro spot per la raccolta fondi a livello di Rai e Mediaset. Ho girato un altro spot al Progetto Case con Gassman per la campagna sociale di comunicazione, questo spot fu poi presentato a luglio al G8».
Quell’archivio imponente post-sima oggi è inutilizzato dopo il passaggio di consegne dell’ormai ex vice commissario per la tutela dei beni culturali, Luciano Marchetti, all’attuale Direzione regionale. «Dopo il terremoto – rivela – ho lavorato con il vice commissario Marchetti. Al momento non è possibile proseguire il progetto sull’archivio istituzionale, un lavoro di monitoraggio. La nuova direzione regionale ha vietato la messa in onda del lavoro svolto in chiave documentaristica».
«L’archivio – dice – è oggi di mia proprietà perché in Italia c’è ancora la legge sul diritto d’autore. Al momento ho 7 puntate pronte su dei luoghi del centro storico che, almeno il 90% degli aquilani non ha visto. Nei filmati sono presenti anche interviste aspetti tecnici e urbanistici dall’inizio alla fine della messa in sicurezza dei monumenti danneggiati in chiave beni culturali entro e fuori le mura».
«Lo scorso aprile – conclude – è andata in onda la prima puntata sulla Prefettura sull’emittente locale Laqtv. Poi è stata vietata la messa in onda di altre puntate dalla Direzione regionale. Quelle immagini e quei documentari potrebbero essere messi in onda da varie televisioni».
I documentari spiegherebbero ai cittadini tutte le dinamiche e le difficoltà oggettive legate alla ricostruzione dell’Aquila attraverso la messa in sicurezza.
Ultima “fatica” di Ciarrocca il documentario in video “La bella addormentata nel parco” , prodotto con finalità didattiche per le scuole elementari e medie delle Province di L’Aquila e Teramo. Il progetto del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga è volto a sfruttare le potenzialità turistiche del nostro territorio.