Vittorini: Cialente e i colletti bianchi

20 dicembre 2012 | 12:23
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Vittorini: Cialente e i colletti bianchi

«Una banda di colletti bianchi che sale in cattedra per pontificare sul rilancio del turismo a L’Aquila. Questa è la conferenza del turismo di oggi, parole al vento, grandi frasi vuote da enciclopedia.

Un’amministrazione comunale che ha ucciso il turismo a L’Aquila (non aprendo per tempo il Gran Sasso alla stagione sciistica invernale, ndr) non può permettersi di fare demagogia e di prendere in giro gli aquilani. – Interviene perentorio Vincenzo Vittorini a margine della Conferenza Territoriale sul Turismo, organizzata questa mattina dall’assessore comunale al Turismo Lelio De Santis – Il Gran Sasso è a 12 minuti dal centro città e può essere considerato a tutti gli effetti un quartiere dell’Aquila. Si è salvato dal terremoto, ma non è sopravvissuto a questa amministrazione comunale.

La conferenza di oggi è uno schiaffo alla città. E’ una burla.

Da amministratore di questa città mi vergogno. Sono in consiglio da 7 mesi e sulle 42 persone che ne fanno parte avrò sentito intervenire al massimo dieci consiglieri. Non ci sono proposte, sono tutti appiattiti sulle poltrone e sugli incarichi che ricoprono o ambiscono a ricoprire.»

Infuriato e indignato, il consigliere comunale non comprende l’apatia della città e della sua società.

«Pannella a Roma – continua Vittorini – ci sta dando una lezione di lotta e del valore della contestazione. Io non ho più intenzione di soccombere al sindaco e alla sua amministrazione vuota.

Sono un chirurgo e se avessi alle spalle 100 interventi con 100 morti, non potrei permettermi di proferire parola in merito alla chirurgia.

Così è per il sindaco Massimo Cialente. Sta finendo di uccidere questa città e non può permettersi di usare parole vuote, avendo dimostrato con i fatti di non avere un progetto politico per il rilancio vero della città.

Ma perchè gli aquilani non reagiscono?

Perchè non escono da questo stato di torpore?

La sera del terremoto Cialente non era sporco di calce, ma era nel suo colletto bianco inamidato, proprio come ora. – Ha concluso Vittorini – Il sindaco sta decretando la morte di questa città e, con essa, sta uccidendo tutti i suoi cittadini.

Davanti alla contestazione degli operatori e dei suoi consiglieri il sindaco ha chiesto l’intervento delle forze dell’ordine