
Si sblocca la situazione del Centro psichiatrico diurno dell’Aquila dopo l’ultimatum della Commissione parlamentare di inchiesta sull’efficacia e l’efficienza del Servizio sanitario nazionale, che ha disposto il sequestro della struttura e il successivo sgombero, in mancanza di una soluzione adeguata entro sette giorni, quindi entro il 26 dicembre prossimo.
Il Centro sarà quindi trasferito (tra il 24 e il 27 dicembre) in una struttura di proprietà dell’Asl nella frazione di Bagno, dove attualmente sono ospitati otto disabili della ex Piccola opera di Carità.
La decisione è arrivata nel corso di una riunione tra il direttore generale dell’Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila Giancarlo Silveri, il responsabile del Centro di salute mentale della Asl Vittorio Sconci e gli altri soggetti interessati, La Commissione presieduta dal senatore del Pd Ignazio Marino.
Nel corso di un’ispezione a sorpresa lo scorso 10 dicembre, presente il senatore abruzzese dell’Idv Alfonso Mascitelli, ha rilevato che «le condizioni strutturali e igienico-sanitarie del Centro, già verificate nel corso del precedente sopralluogo in data 15 marzo 2012, continuano a essere così critiche da porre a rischio l’incolumità degli utenti e la stessa efficacia dell’attività sanitaria».
Nel provvedimento della Commissione si affida la custodia dell’immobile sequestrato a Sconci, si sottolinea che le condizioni critiche sono confermate «nella relazione redatta dai Nas, Nuclei anti sofisticazione dei Carabinieri di Pescara trasmessa alla Commissione».
Le carte sono arrivate anche alla Procura dell’Aquila, perché «non può essere sottaciuta la configurabilità di almeno un’ipotesi di reato: il rifiuto di atti di ufficio, che si concreta nell’omessa adozione di iniziative urgenti da parte delle competenti autorità sanitarie per reperire idonee strutture sostitutive».
«I tempi si sono dilatati per le oggettive condizioni in cui ci troviamo a operare dopo il terremoto – ha commentato Silveri -. La soluzione che abbiamo trovato è ancora provvisoria, ma almeno è decorosa, certamente più adeguata dell’attuale. In sette giorni non potevamo fare di più. Considerando che non c’erano i tempi per attivare procedure di affitto – spiega il manager – abbiamo intrapreso l’unica via percorribile: spostarli in immobili di proprietà della Asl”. “In questo modo evitiamo la sospensione delle attività – ha aggiunto Silveri -, un’idea che non ci ha mai sfiorato».
Con lo spostamento del Centro psichiatrico a Bagno, i disabili saranno trasferiti in via del Ciliegio, sempre all’Aquila, in una struttura già affittata dalla Asl. In questa nuova sede sono stati ultimati i lavori di adeguamento dei locali per la creazione di un laboratorio protetto per attività ludiche e artigianali cui avranno accesso, oltre agli otto, anche dodici ospiti della casa famiglia.
«Entro aprile-maggio 2013 la situazione del Centro diurno psichiatrico si risolverà definitivamente – conclude Silveri -. Ci sono due opzioni: il trasferimento in un immobile attiguo al San Salvatore, ma non facente parte dell’ospedale e con un ingresso autonomo, oppure nel complesso di Collemaggio, dove sono in dirittura d’arrivo tutte le autorizzazioni per mettere insieme il Centro psichiatrico, il Centro di igiene mentale e il consultorio. In quest’ultimo caso, però, bisogna fugare il dubbio se le attività legate alla cura dei disturbi mentali possano essere svolte in un complesso che ospitava un ex manicomio».