
Alle 19 Giorgio Napolitano ha ricevuto al Quirinale il Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti che si è dimesso.
Secondo le previsioni, essendosi concluso l’iter parlamentare di esame e di approvazione della legge di stabilità e del bilancio di previsione dello Stato, Monti ha confermato le dimissioni già preannunciate come irrevocabili l’8 dicembre scorso.
Il Presidente della Repubblica ha preso atto delle dimissioni e ha invitato il governo a rimanere in carica per il disbrigo degli affari correnti. Il Capo dello Stato consulterà i Presidenti dei gruppi parlamentari nella giornata di domani.
Fin qui le questioni formali. Monti prima di dimettersi, dopo 401 giorni di governo, aveva parlato alla conferenza degli ambasciatori: «Nell’attuale contesto globalizzato e a maggior ragion in un contesto delicato come l’attuale, non c’è paese che possa decidere il suo destino da solo prescindendo dalla concertazione con gli altri».
E ancora: «La situazione dell’Europa e dell’euro è notevolmente migliorata», anche «grazie all’Italia». «Ho apprezzato che la crescita sia stata intesa non soltanto in termini economici, ma anche di aumento dell’autorevolezza e credibilità dell’Italia nello scenario internazionale, fattori che si riverberano sul brand Italia con ricadute economiche importanti».
La promozione dell’Italia non deve avvenire solo attraverso «investimenti e esportazioni», ma attraverso «uno sforzo più ampio di valorizzazione di un paese che ambisce ad avere un ruolo più attivo nel contesto europeo e globale», ha detto ancora Monti. Ora restano i dubbi sulla sua discesa in campo.
In giornata anche una battuta di spirito: «Un anno fa questo governo era al varo, oggi invece, non per colpa della profezia Maya, dovremo terminare il ruolo».
[Fonte [url”Globalist.it”]http://www.globalist.it/[/url]]