L’Aquila, il Natale della speranza

24 dicembre 2012 | 18:23
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L’Aquila, il Natale della speranza

Per gli aquilani e gli altri abitanti del cratere del terremoto, quarto Natale dopo il tragico sisma del 6 aprile 2009, che rubò 309 vite.

Il centro storico dell’Aquila, uno dei più estesi e vincolati d’Italia, é ancora l’emblema di quella notte: non ci sono case riaperte, i negozi in funzione con agibilità provvisoria sono pochi, una manciata le vie transitabili e la zona rossa è ancora inaccessibile. La gente non è in vena di ottimismo, commercianti per primi.

Sul fronte della ricostruzione è recente l’annuncio del ministro per la coesione territoriale, Fabrizio Barca, inviato del premier Monti per la gestione della ricostruzione, dello sblocco da parte del Cipe di circa 2 miliardi e 200 milioni di euro per le varie attività, fondi che, secondo il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, non sono sufficienti perché ne occorrerebbero almeno cinque.

Dopo la fine del commissariamento, da parte del presidente della Regione, Gianni Chiodi, il 31 agosto scorso, il nuovo corso della [i]governance[/i] attende l’assetto e il 31 dicembre prossimo termina la cosiddetta gestione stralcio affidata all’alto dirigente dello stato Aldo Mancurti, cioé il periodo tra il commissariamento e il nuovo assetto.

Per il nuovo corso si attende la fine del concorsone per l’assunzione di 300 persone che dovranno lavorare nei due uffici speciali.

In questo quadro uno dei pochi eventi nel territorio nel giorno di Natale è la presentazione del racconto del giornalista Giustino Parisse “L’incanto della notte di Natale”, la storia del presepe nella chiesa parrocchiale di Onna fino al 2008, che si svolgerà ad Onna, la piccola frazione aquilana simbolo del terremoto con le sue oltre 40 vittime.

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