
di Gioia Chiostri
Il Natale per molti italiani non ha solo il significato di sacralità (che è indubbiamente importante) ma anche quello di scommessa con la sorte: a Natale, che ci crediate o no, la bontà non parla solo di nascita ed eucarestia, ma anche di gioco e di numerologia.
L’appuntamento serale, nel periodo natalizio, è con la tombola. E la tombola, quella classica, quella con le cartelle macchiate di caffè e i chicchi di mais a far da segnaposto, ha profonde origini napoletane, che affondano nella scienza della così chiamata ‘smorfia’.
Cos’è e da dove nasce?
La smorfia napoletana è una dottrina molto antica, consistente nel trasformare in numeri forse fortunati i propri sogni ricorrenti; i quali numeri, per obbligo o per costume, devono essere giocati al lotto.
L’origine del termine smorfia è incerta, eppure la tradizione più acclimata vuole che sia legata al nome del Dio greco Morfeo (custode dei sogni).
C’è inoltre chi vede nella smorfia una grande scienza del mistico, la cosiddetta cabala, tipica credenza ebraica. Secondo la Cabala (Qàbbalah), nella Bibbia non vi è parola, lettera o segno che non abbia qualche significato misterioso correlato. Il mondo stesso non sarebbe altro che un insieme di simboli da decodificare.
Per noi italiani, però, la smorfia alias libro dei sogni più misteriosi, è sinonimo di cultura napoletana dei numeri e del gioco. La Smorfia Napoletana, infatti, permette di estrapolare i numeri partendo da luoghi, persone e fatti reali o onirici. Per la smorfia napoletana la culla d’origine non è diversa da quella universalmente riconosciuta, anche se alcuni filoni di pensiero la scorgono nel personaggio di Samo Pitagora (575 a.C.). Ovviamente, le smorfie sono tante, e si possono ad oggi rintracciare quelle tipiche delle Marche, della Sicilia e della Romagna.
Colmo dei colmi è la non “napoletanità” del gioco del lotto: la sua origine, infatti, è genovese, e venne solo più tardi importato come gioco nel cuore partenopeo. Nella Smorfia si fanno rientrare normalmente numeri legati ad eventi religiosi, come la Vergine Maria, affiancata al numero 8, ma anche una numerologia tutta localistica, come il grande Diego Armando Maradona, che va a rappresentare nella smorfia il numero 10.
Vi proponiamo infine una smorfia tutta particolare, legata alla (fallita?) tradizione Maya: 12= surdate; 20= festa; 21= femmena annura, 1= Italia; 2= piccerella.
I Maya, l’abbiamo capito, non hanno azzeccato la fine del mondo, ma magari le loro date potranno esserci utili nel gioco d’azzardo, chi lo sa!