
Si torna a parlare della chiusura del centro diurno psichiatrico di Collemaggio.
Gli Operatori della Casa Famiglia di Villa Rosa, in merito alle polemiche sorte, esprimono con una nota ufficiale il proprio punto di vista, sottolineano la sensibilità mostrata sulla questione dal direttore generale dell’Asl Giancarlo Silveri.
«Coloro che si stanno fortemente agitando per la loro provvisoria localizzazione – si legge – sono gli stessi che mesi orsono si erano dichiarati, certificati alla mano, che la struttura di Bagno ( loc. Lilletta) era assolutamente idonea perfino per i ragazzi con gravi patologie di disabilità, da loro stessi certificati Rada, cioè incapaci di agire per conto proprio e bisognosi di ogni cura. I sottoscritti educatori da tanto tempo avevano chiesto una diversa allocazione, ma la macchinosa burocrazia ( tecnici e dirigenti ), insensibile ad ogni attenzione per i più deboli, ostacolava ogni possibilità di miglioramento, insistendo sulla bontà della struttura di Bagno».
«Il Direttore Generale Silveri – prosegue il comunicato – ha da sempre dimostrato una sensibilità particolare verso questo tipo di utenza. Già dai tempi in cui era Direttore Amministrativo ebbe a risolvere alcuni problemi che sembravano insormontabili. Ed ora ha mantenuto l’impegno da tempo assunto nei confronti delle famiglie degli utenti così gravi e indifesi. Ha trasferito la casa famiglia da Bagno in una più confortevole ed adeguata a questo tipo di patologie, liberando la struttura per le utenze del Centro Psichiatrico. Certamente, coloro che prima avevano dichiarato l’idoneità della struttura di Bagno (per gli altri!) adesso che tocca a loro andarci, il giudizio cambia radicalmente e addirittura si invocano dimissioni e punizioni esemplari. Costoro che hanno da sempre considerato che ci possano essere malati mentali di tipo A (riconducibili ai 180 ecc. ) e malati mentali di serie B (riconducibili a quelli dell’ex Poc )».
Gli Operatori della Casa Famiglia di Villa Rosa continuano ad analizzare la ‘buona gestione di Silveri’. «Noi – si legge – dichiariamo pubblicamente che la qualità di un Direttore Generale di ASL si misura sulla qualità delle scelte che deve assumere, anche se dolorose. Il dottor Silveri ha scelto di stare dalla parte dell’utenza più bisognosa, nonostante tutta la gerarchia contraria! Silveri rappresenta il livello più alto che la Asl abbia avuto nelle sue gestioni trascorse. A lui si deve il risanamento e la ‘buona gestione’ delle risorse, con competenza professionale e sensibilità sociale».
«In una città martoriata come L’Aquila – continuano – dove è difficile anche trovare allocazione per i bisogni sociali e sanitari di primaria necessità, lui è riuscito a trovare, nel giro di pochi giorni, la soluzione ottimale che si richiedeva. Certamente, bisognava scegliere. E’ stata scelta la soluzione più salomonica ed efficace possibile».