
di Alessia Lombardo
Santo Stefano in centro storico.
Sono tanti gli aquilani che in mattinata hanno scelto la passeggiata nel cuore del capoluogo ferito, tornato nei giorni delle festività un insolito luogo di ritrovo.
La promenade nei vicoli freddi è al sapore dell’amarcord.
Dalla Fontana Luminosa, passando per la parte del Corso agibile, svoltando “coattamente” per Piazza del Teatro e risalendo poi per i Quattro Cantoni fino ad arrivare in Piazza Duomo, bellissima anche se puntellata, e per chi non è troppo appesantito dai fasti natalizi, alla Villa Comunale.
Molti si ritrovano per gli auguri nei pochi bar aperti, gustando un po’ di torrone, consapevoli dell’eccezionalità dell’evento.
Il centro, nonostante le ferite ancora aperte, con la maestosità dei propri monumenti e circondato dalle montagne innevate, resta una cornice stupenda.
Bambini, nonni, comitive di amici, qualche turista, coppie con cani al guinzaglio hanno scelto di andare a trovare il cuore della nostra L’Aquila, quella parte della città lasciata sola nei giorni ordinari con i serrati ritmi del quotidiano che, volente o nolente, ti tengono fuori quella vita di ieri che oggi non c’è più.
Una ‘vasca’ tra macerie, puntellamenti e monumenti che fa bene ai ricordi del nostro cuore terremotato, ma pieno di forza.
Uno spicchio di sole illumina la cattedrale di San Massimo: buon Santo Stefano L’Aquila!