
di Claudia Giannone
Settore difensivo, due ottimi acquisti per L’Aquila Calcio. Nel mercato estivo, infatti, i rossoblù riescono a mettere le mani su una coppia di giocatori che riusciranno a dare molte soddisfazioni alla squadra.
A vestire spesso la maglia con il numero 6 è Tiziano Mucciante. La provenienza del difensore non suscita simpatia a molti dei supporters aquilani: nato il primo settembre 1982, il giocatore vede la luce in quel di Pescara. E per molto tempo proprio lì imparerà a coltivare il proprio talento, entrando a far parte della rosa della propria città all’età di 18 anni.
Il campionato 2000-2001 non dà al giocatore, però, grandi possibilità sul campo: in serie B, si sa, ci sono elementi che hanno la precedenza. Nonostante tutto, quattro sono le presenze con la maglia del Delfino. Un po’ più sfortunato è l’anno successivo: anche se la serie è inferiore, solo una volta il difensore potrà scendere in campo.
Ma il passaggio al Castel di Sangro inizia ad aumentare le presenze in campo del giovane Mucciante, che nel corso della stagione 2002-2003 ne conterà ben 15; riacquistato dal Pescara l’anno successivo, non avrà molta fortuna, e per niente spazio in una squadra che tenta di sfondare in serie B.
Così, la decisione di recarsi in un team in cui potrà avere maggiori opportunità: l’Angolana, dove verrà schierato per 4 anni consecutivi, tutti in serie D. Iniziano, così, i giorni più sereni per il difensore abruzzese, che scenderà in campo in quasi tutti i match, segnando anche i primi goal della propria carriera.
La cessione al Chieti si rivela più soddisfacente del previsto. Nel campionato 2009-2010, Mucciante conterà 28 presenze ed un goal segnato, che porteranno alla promozione in Seconda Divisione.
L’Aquila lo pesca successivamente tra le fila dell’Andria, ennesima squadra in cui è stato capace di lasciare il segno. Anche ora, in Seconda Divisione, Tiziano Mucciante conta un gran numero di presenze (14).
Il discorso cambia molto per l’altro difensore, Marco Pomante, nato il 13 luglio 1983 ad Atri.
Anche questo giocatore inizia la propria carriera con il Pescara, militante nel campionato 2000-2001 in serie B: ma anche successivamente, in Prima Divisone, le presenze sono piuttosto scarse: dopo due stagioni e mezza trascorse con la maglia del delfino, con soli quattro match disputati in totale, arriva la cessione al Fano, in cui le possibilità crescono. Due anni in serie C2, 42 presenze e il primo goal della carriera.
Il Pescara, quindi, torna sui suoi passi: di nuovo in B, il difensore torna all’ovile, ma stavolta con migliori intenzioni. Così, il team abruzzese decide di offrire al teramano un posto fisso nella rosa che scende in campo.
Anche successivamente, dopo i vari passaggi a Chieti, Giulianova e Ravenna, la società pescarese lo rivuole in biancazzurro, lanciandolo definitivamente nel mondo della Prima Divisione: ricordiamo nel campionato 2007-2008 ben 29 presenze, e 30 nel successivo.
L’Andria è un breve passaggio del giocatore, seppur importante, tra Pescara e Nocerina, altra squadra che lo elogia e gli assicura una notorietà non indifferente. Ed è proprio con questa maglia che il difensore, nel corso dello scorso campionato, fa rabbrividire i propri tifosi.
Sette giorni dopo la morte sul campo di Piermario Morosini, durante Pescara-Livorno, Marco Pomante si accascia a terra al 47’ minuto del match contro la Reggina, colpito al collo in un contrasto avvenuto nell’azione precedente. Lo stadio si ammutolisce, di nuovo torna il terrore tra le mura di uno stadio di serie B e l’ambulanza deve entrare a soccorrerlo.
Dopo due ore, però, il difensore in maglia rossonera viene dimesso dall’ospedale, e la diagnosi dei medici parla di un malore dovuto ad un colpo di frusta. “Fortunatamente”, se di fortuna si può parlare.
Ora, sono tornati momenti più tranquilli per Pomante, che veste la maglia rossoblù e ben 13 volte ha avuto la possibilità di mostrare le proprie doti sul campo.