
di Valter Marcone
Quando dici: “Con la verniciatura
delle portiere, indovina quanto?” tu fai
i conti ed è d’obbligo concisione
e selezione dei fatti. I conti
della vita, sono anche altri.
I conti della vita dopo quella caparra di dolore,
pagata a prescindere da quando
si è vissuto. I conti con i malcerti
ricordi sono quasi un’avventura
non saziano le angosce, i dolori
il pianto e anche l’allegria di giorni
messi là come una camera di passaggio,
scomoda finchè si vuole ma utile.
L’utile vita che tu mi donasti
io ritrovo nella sua bellezza
e penso come pensa il mio poeta:
“Sei bella – dico alla vita –
è impensabile più rigoglio, più rane
e più usignoli, più formiche e più germogli“:
e solo aggiungo più colazioni
con latte e caffè al mattino, più sogni
le notti tranquille di riposo e sonno.