
di Antonella Calcagni
Il 2013 sarà l’anno dell’asse centrale del centro storico e la data di rientro di tutte le E della periferia in casa. Nulla sarà come prima, con la nuova [i]governance[/i] promette il sindaco Massimo Cialente.
Lei è molto ottimista, sindaco, ma con le 500 pratiche E del centro al palo, come la mettiamo?
«Abbiamo pagato molto il lungo periodo di transizione di governance. Ci portiamo dietro i ritardi accumulati dal commissariamento ai quali si è aggiunto, come da me previsto lo svuotamento degli uffici in seguito al concorsone. E al fatto che il 31 dicembre sarebbero scaduti tutti i contratti. Cosa che ha comportato la messa in ferie dei 160 dipendenti anche con funzione di Rup. Questo ha provocato un rallentamento della nostra attività per mancanza di forza lavoro che si è aggiunta ai ritardi ormai storici della filiera. Proprio oggi c’è stata una proroga di 2 mesi dei precari che a questo punto potranno rientrare a lavorare, mentre alla fine di gennaio arriveranno i 128 nuovi dipendenti del Comune ai quali si aggiungeranno i 50 dell’ultimo concorso. Penso si possa guardare con un certo ottimismo alla ricostruzione».
E il centro storico?
«Abbiamo deciso di partire dall’asse centrale in ordine cronologico di presentazione dei progetti con il criterio della cantierizzazione. Non sapiamo quando uscirà dpcm, l’ufficio speciale perciò applicherà a prescindere il criterio parametrico. I primi cantieri ci saranno a febbraio. Ai cittadini chiedo di presentare i progetti per asse centrale e li invito a verificare i tempi di realizzazione dei lavori. Alcune imprese perché sovraccariche di commesse richiedono tempi molto lunghi. Io chiedo di vigilare perché ricostruire le case è un diritto, ma anche un dovere».
É sepolto il contributo agevolato?
«Il diretto diventerà molto più veloce. Una volta ottenuto il contributo definitivo, l’impresa comincia a lavorare poi il direttore dei lavori presenta il Sal, nell’ambito del Sal devono essere certificati i fornitori e le imprese subappaltati La responsabilità sarà del direttore dei lavori. Ciò al fine di non creare diseconomie nella città. Fatto questo chiederemo il Durc. Tuttavia con il nuovo governo si dovrà reintrodurre un meccanismo di contributo agevolato. Qui al contrario dell’Emilia i soldi sono finiti. La mia preoccupazione è trovare i soldi per il 2014 e 2016 per L’Aquila servono 6 miliardi di euro».
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