Aiuti di Stato: Apl chiede chiarimenti

4 gennaio 2013 | 17:36
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Aiuti di Stato: Apl chiede chiarimenti

«L’Aquila non può permettersi di non prendere sul serio la situazione che si è venuta a creare, e le richieste pesanti che ci fanno le autorità europee». Questo si legge in una nota di Appello per L’Aquila in merito alle ultime scadenze imposte dalla Comunità Europea sugli aiuti di Stato.

«Occorre che le associazioni imprenditoriali, professionali e sindacali, Regione, Provincia e Comune dell’Aquila assumano unitariamente forme di lotta che salvino il nostro territorio dall’ennesimo sciagurato terremoto che si sta per abbattere. Abbiamo pochissimo tempo!Lo socroso 11 dicembre, la Commissione Europea ha fatto pubblicare sulla Gazzetta ufficiale della Comunità un invito a presentare Osservazioni in merito alle scelte effettuate dall’Italia a seguito di catastrofi naturali, dal 1990 a oggi».

Nella nota si legge: «La Commissione Europea sostiene, in particolare per quanto riguarda l’Abruzzo, che la riscossione agevolata con riduzione al 40% delle tasse e dei contributi previdenziali e assistenziali dei premi sospesi nel periodo tra il 6/4/2009 sia da considerare in termini di tassazione e di contribuzione un “aiuto di Stato illegittimo”, e che, pertanto, tali somme debbano essere restituite integralmente dai beneficiari, ove non si sia in grado di provare che tali misure di sostegno siano riconducibili al solo ristoro del danno effettivamente subito da imprese e lavoratori autonomi».

«La Commissione Europea ricostruisce, nel testo pubblicato in Gazzetta Ufficiale, la drammatica sciatteria di chi (per la parte che ci riguarda), ha costruito la normativa in questione, e cioè il Governo Berlusconi. A questo è seguito un atteggiamento pilatesco del Governo Monti».

I rappresentanti di Appello per L’Aquila dicono: «Chi rischia di pagare il conto di queste piccole furberie governative sono le imprese del nostro territorio, con possibili rilevanti e negativi effetti occupazionali, e i lavoratori autonomi; tra questi ultimi, poiché così classificati dall’assurda legislazione italiana in materia, i lavoratori precari con contratto a progetto o di collaborazione, che vedranno così aggravarsi terribilmente la loro già difficile situazione. L’impatto economico che questa vicenda può avere rischia di essere drammatico e definitivo, soprattutto in una situazione di crisi complessiva dell’economia».

«La Commissione Europea ha pubblicato in Gazzetta Ufficiale, in realtà, un invito a “presentare osservazioni” prima che l’Unione agisca per infrazione della normativa sugli aiuti di Stato nei confronti del nostro Paese. È un invito rivolto al Governo, ma anche a tutti i “Terzi interessati”, e cioè, nella sostanza, a tutti i soggetti beneficiari delle misure di riduzione, dei tributi e dei contributi, in primo luogo, ma anche agli enti locali del nostro territorio».

«Non siamo a conoscenza – si legge ancora nel comunicato – delle iniziative in materia intraprese dal Ministro Barca che, invece, urgentemente dovrebbe prenderne a nome del Paese, non solo per giustificare le scelte fatte, ma anche per rivendicarne la necessità e la congruità».

«Desta preoccupazione la scadenza ravvicinata di quanto richiestoci dalla Commissione Europea. Invitiamo tutti a portare il proprio contributo nel Consiglio comunale aperto sul lavoro e sulla crisi occupazione che si terrà il prossimo 10 gennaio».