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di Antonella Calcagni
Le transenne sono sempre lì ad impedire che qualcuno dal Corso stretto possa avventurarsi nelle zone di piazza Santa Maria Paganica oppure, peggio addentrarsi nella zona rossa proprio nel giorno della fiera dell’Epifania.
Nonostante le promesse di rimozione sono ancora chiusi i varchi di accesso dalle parallele del corso (via Leosini, via Franchi, via Bominaco) verso via Accursio. La versione ufficiale è che i vicoli siano stati chiusi per consentire i lavori di Enel Gas, anche se la verità dei fatti sembra essere un’altra.
Impedire ai ficcanaso di bighellonare in zone off limits e insicure. I commercianti del corso stretto sono divisi in due categorie: quelli del laissez faire e quelli inferociti contro l’amministrazione comunale. Fra i primi il gestore del ristorante “Percorsi di gusto”, Marzia Buzzanca.
«Chi dal corso stretto vuol venire da noi può accedere tranquillamente – spiega – Nel momento in cui ho deciso di riaprire in via Leosini sapevo che avrei avuto dei problemi. I lavori in centro vengono prima di tutto».
Di parere opposto il gestore de la cartoleria la Luna, Peppe Colaneve: «Continuano a prenderci in giro – dice – prendono decisioni senza farci sapere alcunché. La verità è che hanno vinto loro visto che da domani gran parte dei pub del corso stretto chiuderanno. Fine della trasmissione per la Movida con la chiusura dei pub di Ralph, Ingordo Laico, Birreria bavarese, la pizzeria, Malacoda e altri in seguito ad un perverso effetto domino».
Nel corso stretto rimarranno insomma pochi intimi, la movida chiuderà per sempre o sbarcherà altrove. Proprio ieri mattina Cna, Confesercenti e Confcommercio hanno presentato una proposta al Comune per trasferirsi in strutture temporanee nella zona del circolo tennis, fontana luminosa.
I commercianti del corso stretto pagherebbero la cosap, il comune dovrebbe realizzare le casette. É l’unico modo per lasciar sopravvivere la movida.