
È il 26 dicembre e presso il Convento dei Frati Cappuccini si respira per il terzo anno consecutivo un’aria che sa di sacralità e meditazione, un tuffo nel passato, un’atmosfera surreale che sa di medioevo.
Grazie all’impegno della “Famiglia Francescana” di Campli che ha organizzato la manifestazione e che ha saputo coinvolgere l’intera comunità locale attorno all’evento, oltre 60 figuranti si sono esibiti nella rievocazione del primo presepe vivente, realizzato da San Francesco nella notte di natale del 1223 a Greccio. Un particolare ringraziamento, oltre che a tutti i partecipanti, è stato tributato a padre Carmine Ranieri, responsabile provinciale dei Cappuccini, per aver permesso la rappresentazione, cogliendo quello spirito di partecipazione e di ecumenicità che il presepe ha infuso nella comunità camplese.
Ecco quindi la cura dello spazio all’interno del meraviglioso convento, con la scena dell’annunciazione ad aprire la rappresentazione, per arrivare al culmine della scena della natività attraverso un percorso carico di storia e di formazione. Una dimostrazione degli antichi mestieri, spesso sconosciuti ai più giovani, come tessitrici, fabbri, scrivani, falegnami, calzolai e cestai, spazi per la degustazione di prodotti tipici, il tutto in perfetto stile francescano, fatto di materiali improvvisati, povere stoffe, tavole ed abiti, conditi dalla passione degli attori coinvolti. Come coloro che hanno rappresentato la sacra famiglia: Sonia Di Felice nel ruolo di Maria, Gianni Esposito in quello di Giuseppe e il piccolo Matteo Esposito a rappresentare il bambino Gesù.
Un’esperienza forte, meditativa, che ha inciso sui giovani che hanno preso parte alla manifestazione, che ha inculcato il vero senso del natale e che ha ampiamente meritato l’enorme successo di pubblico registrato.
Un auspicio dunque per il futuro, un augurio che la soddisfazione di questa edizione possa significare un impegno ancora maggiore nel prossimo anno.
Lo testimonia anche la targa consegnata dal primo cittadino nelle mani di Alfredo Di Felice, rappresentante della famiglia e ministro dell’O.F.S. L’idea è quella di coinvolgere enti e associazioni che insistono sul territorio per ampliare la rappresentazione, sfruttando i luoghi circostanti e rendendola sempre più un’occasione per coinvolgere, unire e riflettere sul valore della festività natalizia.
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