
Befana con sorpresa per la Fiorentina che davanti al neo acquisto Giuseppe Rossi, acclamatissimo, incassa la prima sconfitta casalinga della stagione (2 a 0 con reti di Jonathas e Celik nella ripresa) proprio a chiusura del girone d’andata e proprio al cospetto di un Pescara che veniva da 5 ko esterni di fila e mai aveva vinto a Firenze.
Un’occasione mancata, l’ha definita a fine gara Andrea Della Valle, considerando gli stop di Juve e Inter, ma nel calcio capitano giornate storte. Se poi il portiere avversario, in questo caso il talentuoso Perin, diventa protagonista assoluto allora tutto si complica. E così è stato per la squadra viola, bella e arrembante come sempre nel primo tempo, quando ha impegnato appunto Perin in almeno sei occasioni con Toni (due volte), Tomovic, Cuadrado, Jovetic e Borja Valero, disordinata e sotto tono nel secondo, quando non è riuscita – al contrario di altre volte – a rimontare lo svantaggio e a reagire al contraccolpo, anche dal punto di vista psicologico.
Dal canto suo il Pescara ha saputo stringere i denti, arroccarsi al suo portiere, chiudere indenne la prima frazione di gioco e sfruttare al meglio la prima [i]chance[/i] al 12′ con Jonathas, al primo sigillo in A, bravo con la sua stazza a bruciare il tempo a Tomovic e a concretizzare di testa il preciso cross di Modesto. A dire il vero il possente brasiliano, preferito inizialmente a Abbruscato da Bergodi che prima di oggi non aveva ancora conquistato un punto fuori caso dal suo avvento in panchina al posto di Stroppa, ha rischiato di lasciare il campo in anticipo in quanto, già ammonito, l’insoddisfacente arbitro Giacomelli (che già aveva fatto arrabbiare i viola nel primo tempo per un sospetto contatto in area Toni-Terlizzi) ha sorvolato su un suo tocco di mano. Lo stesso Jonathas è anche autore del contrasto che ha costretto Pizarro a uscire in barella.
In ogni caso, il vantaggio acquisito ha ulteriormente spinto il Pescara – che dispone di buoni elementi e oggi era privo di diversi giocatori fra i quali Quintero – ad arroccarsi nella propria metà campo concedendosi qualche ripartenza. La Fiorentina ha avuto la generosità ma non la lucidità necessaria e consueta per riuscire a rimontare. Montella ha giocato le carte Ljajic (per Toni) e Seferovic (per Pasqual) mentre Mati Fernandenz poco prima aveva avvicendato Pizarro, ma nessuno dei tre ha lasciato traccia a parte un tiro del serbo finito di poco alto. E nei primi minuti di recupero Celik, sfruttando un brutto errore di Roncaglia, ha sigillato definitivamente il risultato facendo esplodere di gioia Bergodi e i pochi ma partecipi tifosi presenti.
Anche la Fiorentina, che non perdeva in casa dal primo aprile scorso (2-1 col Chievo), è uscita comunque fra gli applausi dei suoi sostenitori, segno che una sconfitta pur amara e inattesa non può e non deve scalfire quanto di buono fatto finora.
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