
L’Aquila e i Comuni dell’altopiano delle Rocche insieme per realizzare una unica Dmc, ossia un’unica [i]Destination management company[/i]. Si tratta di un nuovo soggetto previsto dalla recente legge regionale sui bacini turistici. Analoga operazione è in corso da parte dei Comuni della ex baronia di Carapelle. Ognuna di queste società potrà essere pubblico privata con la partecipazione di minimo 6 comuni e operatori privati. Il capoluogo avrebbe trovato terreno fertile fra i Comuni delle Rocche.
Proprio venerdì scorso l’assessore comunale al Turismo, Lelio De Santis ha incontrato imprenditori e primi cittadini a Rocca di Mezzo. Nei prossimi giorni sarà inoltre pubblicato dal comune dell’Aquila un bando per la selezione di una società che possa produrre un brand, una sorta di marchio della città dell’Aquila. Insomma, anche nel settore turistico è sorpassato il vecchio adagio: chi fa da se fa per tre. La forza invece deriva proprio dal sistema, dal sapersi mettere in rete.
Una pubblicazione ‘illuminata’ in questo senso è stata presentata ieri a Barete, in occasione della inaugurazione della biblioteca, dal professor Antonio Porto. Si tratta di una guida turistica di oltre 200 pagine, Lhasa editore, che dà uno sguardo di insieme a 27 comuni. Il titolo è [i]Un fiume di Borghi, l’Aterno[/i]. Porto racconta le storie di tutti i paesi che vanno da Capitignano a Corfinio che hanno il fiume Aterno come denominatore comune. La guida potrebbe essere considerata una sorta di antidoto al turismo mordi e fuggi.
L’obiettivo, spiega Porto è quello di trattenere i turisti per tre o quattro giorni nelle zone descritte offendo cose da fare, monumenti da vedere e bellezze naturali. Non mancano i numeri utili e i punti di interesse. Obiettivo implicito di Porto è far capire ai sindaci e agli imprenditori l’importanza della cooperazione, dunque il punto di arrivo è il famigerato progetto di sistema voluto dalla legge regionale. A.Cal.
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