Micron, pressing di Comune e Provincia sul governo

10 gennaio 2013 | 17:50
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Micron, pressing di Comune e Provincia sul governo

Comune di Avezzano e Provincia dell’Aquila in [i]pressing[/i] congiunto sul Governo Monti per la vertenza Micron, mentre il tavolo romano subisce un nuovo rinvio, stavolta al 21 gennaio, alle 15.

L’assise civica straordinaria – presieduta da Domenico Di Berardino e Filippo Santilli- certifica, senza ombra di dubbio, il sostegno pieno dei due enti guidati da Giovanni Di Pangrazio e Antonio Del Corvo, alla battaglia di lavoratori e sindacati in difesa dell’integrità dello stabilimento Micron di Avezzano, dove l’azienda ha annunciato 700 esuberi. Appoggio racchiuso in un documento approvato all’unanimità che sollecita il premier Mario Monti e il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera a modificare l’impostazione iniziale della vertenza Micron – strategica non solo per Avezzano, la Marsica, la Provincia di L’Aquila, le Province di Rieti e Frosinone, ma per l’intero sistema Paese – aprendo un tavolo di settore sulla microelettronica.

{{*ExtraImg_90105_ArtImgRight_299x448_}}«Per vincere questa sfida, che dovremo giocare su un tavolo di settore, ma a questo punto con il nuovo Governo – ha affermato il sindaco Giovanni Di Pangrazio – è fondamentale marciare uniti verso l’obiettivo comune: salvare il sito e tutti i posti di lavoro, altrimenti mobiliteremo tutto il territorio».

Pensiero condiviso in pieno dal presidente della Provincia Antonio Del Corvo: «L’unità di intenti va mantenuta fino in fondo per respingere l’attacco al territorio e al lavoro».

Sulla Micron «siamo condannati a vincere» ha aggiunto Filippo Santilli, mentre il presidente del consiglio comunale, Domenico Di Berardino, ha sottolineato la necessità di mantenere salda l’alleanza per «evitare il disastro». Monica Di Cola, (Rsu) a nome del fronte sindacale, ha invece ripercorso le tappe della vertenza, rimarcando la volontà di non cedere di un passo nella battaglia corale in difesa del sito di Avezzano e dell’intera forza lavoro.

Parola d’ordine, quindi, garantire l’attuale occupazionale salvaguardando tutti i 1623 lavoratori dello stabilimento Micron di Avezzano; identificare e stabilire le misure di sostegno industriale relative alle politiche dei semiconduttori e del settore della microelettronica creando le condizioni di sostegno mediante processi di riorganizzazione e sviluppo delle multinazionali presenti nel nostro Paese; operare affinché Micron Corporation garantisca, attraverso investimenti mirati, un piano industriale credibile e durevole nel tempo, sviluppo per l’azienda e per tutto il territorio regionale e nazionale mantenendo l’attuale livello occupazionale anche attraverso il superamento dell’attuale vincolo del monocliente: la fabbrica di Avezzano ha attualmente vincoli commerciali con la sola società controllata Aptina. In quest’ottica i consiglieri ritengono importante la diversificazione del business in ottica multiclient, l’apertura di un canale di marketing con colossi europei del settore, (come la quotata StMicroeletronics); la realizzazione di strutture S&M Sales & Marketing nel sito di Avezzano per diversificare e personalizzare il portafoglio e la creazione della funzione di R&D (ricerca e sviluppo).

«La Marsica, con capoluogo territoriale di riferimento la città di Avezzano – spiega l’amministrazione comunale di Avezzano – negli ultimi anni ha subito crisi aziendali e perdite occupazionali (Oliit, Brenta, Zuccherificio Sadam, Cartiera Burgo le più importanti) che hanno seriamente compromesso solidità economica, coesione sociale e prospettive di sviluppo. L’incertezza sullo stabilimento di Avezzano, messo sul mercato dalla multinazionale Usa, che occupa 1.623 persone, produce il 40% del Pil della Marsica e il 10% dell’Abruzzo, potrebbe sfociare in un dramma sociale dalle conseguenze inimmaginabili, aprendo un pericoloso arretramento del sistema paese su tecnologie innovative, i semiconduttori, di fondamentale importanza per lo sviluppo dell’Italia. Messaggio promosso a pieni voti dall’assemblea congiunta che ha così lanciato un chiaro messaggio al governo vecchio o nuovo: il territorio non tollererà ulteriori perdite occupazionali».

CONSIGLIO COMUNALE L’AQUILA LOTTA PER LA MICRON – Anche il Consiglio comunale dell’Aquila è sceso in campo sulla vertenza occupazionale e produttiva dello stabilimento Micron di Avezzano, approvando all’unanimità nella seduta straordinaria di oggi, un ordine del giorno nel quale si chiede al presidente del Consiglio dei Ministri e al ministro dello Sviluppo Economico di impegnare il Governo a modificare l’impostazione iniziale della stessa vertenza Micron, aprendo un tavolo di settore sulla microelettronica per scongiurare il rischio chiusura che metterebbe in ginocchio un territorio già in ginocchio per altre sacche di crisi industriali per il terremoto dell’Aquila del 6 aprile 2009.

A tale proposito, nel corso dell’assemblea è stato sottolineato che dei 700 esuberi della Micron, 400 sono pendolari aquilani. L’obiettivo è di garantire l’attuale occupazione preservando tutti i 1.623 dipendenti e attuare un piano industriale credibile.

«La multinazionale Micron, – si legge nel documento – risulta la prima grande impresa della provincia dell’Aquila, la seconda d’Abruzzo, è un’azienda cardine del sistema economico regionale. Sarebbe gravissimo e devastante un ridimensionamento del numero delle maestranze, quasi la metà dell’intero sito produttivo di Avezzano, con pesantissime ripercussioni sul tessuto sociale ed economico non solo di tutta la Marsica, ma dell’intera Provincia dell’Aquila e della Regione Abruzzo».

L’assemblea ha ricordato che nel territorio aquilano la disoccupazione sfonda il tetto del 12%, quella giovanile del 40, quasi 10 mila lavoratori sono in cassa integrazione, in mobilità, o che per qualche altro mese percepiranno l’indennità di disoccupazione. Oltre alla Micron, sono drammatiche le vertenze della Tecnolabs, Intercompel e Finmek, del settore dei servizi e del terziario, fino ad arrivare al gran numero di precari.

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