Quel ‘pasticciaccio’ della Tarsu

10 gennaio 2013 | 00:01
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Quel ‘pasticciaccio’ della Tarsu

di Antonella Calcagni

«Il vero duello non è fra me e Mancini, ma fra Angelo Mancini e suo fratello: Fiore Mancini, dirigente del settore finanze». Dopo le accuse l’assessore Lelio De Santis torna ancora sul pasticcio della Tarsu.

«Mi prendo una responsabilità che non è mia, tuttavia l’invio delle cartelle non è una mia prerogativa. La mia competenza politica finisce in consiglio comunale». Insomma, non lo dice chiaramente, ma l’assessore De Santis punta il dito contro il suo dirigente, reo di aver emesso le cartelle che poi così pazze non sono prima di aver avuto una risposta su un parere (relativo all’abbattimento della Tarsu) inviato al ministero l’8 agosto scorso, il secondo dopo quello del luglio del 2012 al quale per i vertici dei Tributi era stata data una risposta troppo generica.

E proprio perché non c’è due senza tre, è pronto a partire il terzo parere a firma del sindaco indirizzato, questa volta, al capo del dipartimento Fiscale. Si tratta di un quesito meglio articolato che dovrà dare risposte certe sull’abbattimento della tarsu nel giro di un paio di giorni.

Nel primo quesito, quello del luglio, il Mef rispose che l’abbattimento al 60% poteva essere applicato a tutti i tributi iscritti al ruolo. Per de Santis, il dirigente prima di inviare le cartelle avrebbe dovuto attendere la risposta al secondo quesito, cosa che non ha fatto. «In ogni caso se deve essere qualcuno a revocare le cartelle, è il dirigente Mancini che le ha emesse e non io. Non possono sostituirmi a lui, altrimenti farei un abuso».

Perciò il consiglio del Comune ai cittadini è di non affrettarsi nei pagamenti. «Se ha sbagliato qualcuno pagherà, altrimenti pago io», chiosa de Santis.

Il 16 gennaio è in programma una seconda riunione plenaria, in occasione della quale De Santis fornirà indicazioni.

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