
Dovrà restare in carcere fino al 9 febbraio prossimo Valter Specchio, l’ex direttore generale della Provincia dell’Aquila, arrestato nell’ambito di un’indagine della procura della Repubblica del capoluogo su appalti ed escort per la messa in sicurezza alcune scuole superiori del “cratere” del terremoto.
Secondo il gip Giuseppe Romano Gargarella esiste ancora il pericolo di inquinamento delle prove. In un primo momento Gargarella aveva stabilito che da oggi Specchio avrebbe potuto lasciare la sua cella della casa circondariale di Castrogno, a Teramo, per continuare a scontare la reclusione ai domiciliari. Su richiesta dei sostituti procuratori Stefano Gallo, David Mancini e Roberta D’Avolio, però, il giudice ha deciso che l’ex dirigente pubblico, cui la giunta provinciale ha revocato l’incarico, deve rimanere in carcere, come scritto nell’ordinanza notificata oggi all’interessato e al suo legale.
«E’ sconcertante continuare a tenere un uomo in galera con motivazioni prive di fondamento», ha commentato il suo legale Giulio Agnelli. L’altro ieri Specchio era stato interrogato per due ore dai magistrati, un incontro definito dall’avvocato «lungo e cordiale» nel quale «il mio assistito credo abbia risposto positivamente». Un ottimismo che si è scontrato con la decisione del giudice.
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