
Ha raggiunto in media il 90% delle adesioni, lo sciopero regionale dei trasporti, andato avanti per quattro ore, proclamato da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal, Ugl trasporti per la costituzione dell’azienda unica regionale e contro gli ostacoli che fino ad oggi hanno impedito la riforma del settore.
I picchi massimi si sono registrati a Pescara per la Gtm e a Chieti, L’Aquila, Teramo e Giulianova (Teramo) per l’Arpa, dove è stato raggiunto il 95%, mentre in tutti gli altri centri le adesioni hanno raggiunto una media del 75%. I dati sono stati diffusi dai promotori dell’iniziativa.
«Nei centri con le maggiori percentuali – spiega il segretario regionale della Fit-Cisl, Alessandro Di Naccio – c’é il maggior numero di dipendenti e quindi le adesioni sono state molto elevate. Contestualmente abbiamo organizzato dei presidi, a Pescara, L’Aquila e Teramo, che sono stati molto partecipati». «Non credo che con il primo sciopero, di sole quattro ore – aggiunge – ci siano stati troppi disagi, ma stiamo valutando nuove forme di protesta da portare avanti assieme ai lavoratori. Il prossimo sciopero potrebbe andare da un minimo di otto ore e raggiungere anche una giornata. Lunedì ci incontreremo e decideremo. Non abbiamo nessuna intenzione di arretrare rispetto alle nostre posizioni e non assisteremo all’eutanasia dell’Abruzzo». «Bisogna assolutamente procedere sulla strada dell’azienda unica. Il nostro obiettivo è garantire il servizio agli abruzzesi ed eliminare gli sprechi. Siamo pronti a qualsiasi dialogo e accordo per riorganizzare il tpl – conclude Di Naccio – ma non accettiamo più questo atteggiamento irresponsabile di parte della politica».
CHIODI, PIENA FIDUCIA A MORRA – «Piena fiducia all’operato dell’assessore ai Trasporti, Morra, e barra dritta sull’obiettivo di continuare a tagliare enti e consigli di amministrazione». Il presidente della Giunta regionale d’Abruzzo, Gianni Chiodi, interviene sulla questione del trasporto pubblico, alla luce dello sciopero generale indetto dai sindacati e sulla richiesta di dimissioni dell’assessore avanzata dal Pd.
«Riteniamo inutile e non politicamente corretta – spiega Chiodi in una nota – la scelta dello sciopero generale del trasporto indetto dai sindacati, e decisamente ingiusta nei confronti dell’operato di un assessore che ha annesso al confronto tra le parti un’importanza sostanziale». «E’ disonesto – aggiunge il presidente – non riconoscere che l’assessorato ai Trasporti abbia governato con efficacia e convinzione il lungo iter procedurale svolto per attuare politiche di contenimento della spesa pubblica, attraverso riduzione di costi e incremento dei benefici derivanti dalle economie di scala, per procedere verso la creazione di un’azienda trasportistica unica. I sindacati, per aver partecipato anche alle riunioni del Comitato di coordinamento delle operazioni di riordino delle partecipate, non possono non sapere che un piano di fusione esiste. Ma la fusione potrà esserci solo dopo aver risposto puntualmente alle obiezioni inerenti esigenze finanziarie, di efficienza e di produttività. Sono da evitare, quindi, posizioni protezionistiche e di chiusura alla concorrenza».
Infine, il presidente Chiodi si è rivolto ai consiglieri del Pd, Camillo D’Alessandro e Claudio Ruffini, a proposito della loro richiesta di dimissioni dell’assessore Morra. «E’ il colmo che ci si faccia passare per un poltronificio quando siamo stati il primo governo regionale a tagliare enti e 250 poltrone nei consigli di amministrazione, il numero dei consiglieri regionali e perfino i vitalizi. Piuttosto, chiedo al capogruppo D’Alessandro di valutare le proprie dimissioni, vista la magra figura rimediata con le primarie, e al consigliere Ruffini di cambiare il suo canovaccio di vecchia politica di quartiere».
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