Terremoto, Caldarella: guardia alta

11 gennaio 2013 | 20:05
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Terremoto, Caldarella: guardia alta

«Il rischio di infiltrazioni obiettivamente c’è, sapendo come agiscono le organizzazioni criminali che cercano il massimo utile dove c’è la possibilità di averlo”. Lo ha detto il nuovo procuratore capo della Repubblica dell’Aquila Fausto Cardella, nel primo incontro con i giornalisti dopo il suo insediamento al posto di Alfredo Rossini, scomparso l’estate scorsa.

«I problemi – ha aggiunto – possono venire in relazione alla ricostruzione, con l’inevitabile flusso di denaro che potrebbe costituire occasione di infiltrazioni o presenza di criminalità organizzata».

«Mi sembra però che le forze di polizia e le istituzioni territoriali – ha proseguito – siano pienamente consapevoli di questo e stiano attuando un livello di vigilanza e di possibile contrasto molto buono. La Procura distrettuale Antimafia dell’Aquila farà la sua parte e terrà sempre alto il livello di vigilanza».

In merito alla corruzione, in particolare all’inchiesta sugli appalti che ha portato all’arresto del direttore generale della Provincia dell’Aquila Valter Specchio, Cardella ha dichiarato: «La vigilanza della Procura della Repubblica, che avviene sempre dopo, poiché non abbiamo funzioni di prevenzione, c’é e riguarda tutti i settori, non uno in particolare».

Il procuratore capo, 62 anni siciliano di origine e proveniente da Terni, ha sottolineato comunque che L’Aquila e l’Abruzzo hanno una situazione sociale prevalentemente sana. Da un punto di vista della criminalità, «è una società sana, buona, almeno questa l’impressione che ne sto ricavando, una società fatta di persone laboriose e sostanzialmente oneste».

Cardella ha parlato anche del sisma che ha messo in ginocchio L’Aquila e il circondario nel 2009. «Il terremoto ha squassato non soltanto fisicamente questa zona, probabilmente ha portato e porterà delle modifiche anche del tessuto sociale – ha spiegato ancora -. Le forze di polizia in senso generale che si trovano sul territorio hanno un’attenzione altissima sul rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata, professionalmente mi sembra che siano anche ben attrezzati».

«Lo stesso direi anche nei riguardi delle istituzioni con le quali ho avuto dei contatti, a partire dalla Prefettura e a seguire anche con le altre Istituzioni territoriali, e tutto fa ben sperare. Continueremo sulla strada percorsa dal compianto procuratore capo Alfredo Rossini – ha continuato Cardella – quella della collaborazione e di vigilanza».

Infine, il Procuratore distrettuale Antimafia dell’Aquila ha annunciato «che sono già previsti degli incontri per un rapporto di collaborazione ancora più stretto con la Dna».

ORGANICO PROCURA ECCELLENTE MA RIDOTTO – Cardella ha lanciato l’allarme sulla quantità degli uomini, anche come magistrati, che avrà a disposizione per lavorare in un territorio nel quale, per via soprattutto della ricostruzione post sisma, c’é l’attenzione della criminalità organizzata.

«C’é molto da lavorare – ha spiegato -. A me la dotazione di organico sia dei magistrati sia del personale amministrativo sia della polizia giudiziaria sembra eccellente da un punto di vista qualitativo: sono molto fiero di lavorare con queste persone. Mi sembra invece carente e preoccupante dal punto di vista quantitativo, dei magistrati, ma ancor più del personale amministrativo e della sezione di polizia Giudiziaria. Anzi, cercherò in qualche modo di rinforzare, nei limiti del possibile».

A tale proposito, «anticipo fin d’ora – ha detto – che chiederò la collaborazione, l’aiuto delle ‘case madri’ delle forze di polizia perché vogliano rinforzare il più possibile le stesse sezioni».

In riferimento alla maxi inchiesta sui crolli per il terremoto, il procuratore capo ha preferito «non parlare specificamente delle indagini in corso, ma mi sembra che si sia lavorato bene e anche velocemente, pare che tutto sia a buon punto».

Sulla ricostruzione del tribunale, seriamente danneggiato dal sisma del 2009, Cardella ha sottolineato: «Ci sono stati diversi incontri propiziati dal presidente della Corte d’Appello e dal procuratore generale. Mi pare che la situazione sia in cantiere, che si stia lavorando».