
A un anno dal naufragio della Costa Concordia, l’isola del Giglio ricorda la tragedia. Tanti i parenti e familiari delle vittime presenti per ricordare la tragedia di quella ‘maledetta notte’ che fece 32 vittime. Sono arrivati da varie parti d’Italia ma anche dall’estero, in quello che è “un pellegrinaggio della memoria”, come lo ha definito qualche ex passeggero.
La nave alle 21,42 del 13 gennaio di dodici mesi fa speronò gli scogli delle Scole riportando una falla di 70 metri sul lato sinistro dello scafo e adagiandosi poi su un fianco.
Poche ore dopo il disastro, il comandante Francesco Schettino viene arrestato con l’accusa di naufragio, omicidio colposo plurimo e abbandono di nave in pericolo. Inizialmente detenuto nel carcere di Grosseto, il 17 gennaio viene posto agli arresti domiciliari nella sua casa di Meta di Sorrento, in provincia di Napoli. Il 10 aprile la Cassazione decide di lasciare Francesco Schettino agli arresti domiciliari. La detenzione domiciliare viene revocata il 5 luglio: a seguito di tale provvedimento, Schettino dovrà osservare l’obbligo di dimora a Meta di Sorrento.
Tra i 1013 membri dell’equipaggio a bordo la sera del naufragio, gli indagati sono dodici. Oltre al comandante, Francesco Schettino, alcuni ufficiali e alcuni dirigenti della compagnia.
Entro questo mese dovrebbe essere chiesto il rinvio a giudizio e tra marzo e aprile il gup potrebbe già fissare la data per l’udienza preliminare. Solo a questo punto sarà fissata la data dal giudice per l’udienza preliminare. La previsione generale è che, salvo accelerazioni, dopo l’estate si dovrebbe svolgere il processo. Ma questo è solo per gli aspetti penali. Altro capitolo sarà quello che dovrà affrontare in sede civile circa la decisione della compagnia di licenziarlo. E’ solo di pochi giorni fa, infatti, la decisione che Costa Crociere potrà utilizzare il ‘rito Fornero’ per il licenziamento di Schettino.
Il presidente della sezione lavoro del tribunale civile di Genova, Enrico Ravera, ha fissato anche la data del processo per stabilire la liceità del provvedimento: il 14 marzo prossimo. Domani, intanto, lontano dalle aule giudiziarie, le luci sul naufragio si riaccenderanno. Ma solo per ricordare la tragedia.
Ieri è arrivato anche il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli per un punto della situazione alla vigilia del giorno del naufragio. Tra gennaio e marzo scorsi, grazie all’operazione di svuotamento dei serbatoi del carburante, è stato evitato un “disastro ambientale imminente”. Gabrielli ha anche sottolineato la tempestività con cui è stato impedito quasi un anno fa il potenziale impatto ambientale, collegato al naufragio.
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