Bollette C.a.s.e, Facebook terreno di battaglia

14 gennaio 2013 | 16:03
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Bollette C.a.s.e, Facebook terreno di battaglia

Dietro la tastiera i cittadini aquilani, a quasi quattro anni dal devastante terremoto del 6 aprile 2009, si confrontano sulle bollette dell’Enel gas nel Progetto C.a.s.e., interrogandosi se questa società sia la migliore offerta sul mercato. Il tutto dopo il salasso arrivato nei giorni scorsi.

Tre anni di bollette in un’unica soluzione e, soprattutto, conti salati in rapporto alla grandezza degli appartamenti delle 19 piastre. Il popolo del web si divide: c’è chi, residente in case tornate agibili, crede sia giusto che i cittadini del progetto C.a.s.e. paghino le utenze e questi ultimi invocano la rateizzazione, in un periodo di crisi reso ancor più duro dal post-sima.

Il Comune risulta l’intestatario dei contatori e le bollette erogate presentano delle sanzioni dovute ai due anni di ritardo del computo. Cifre impossibili, file e delucidazioni mai troppo chiare.

«Molti aquilani, con casa E, vivono nel fondo immobiliare e pagano 700 euro l’anno di condominio, il riscaldamento e l’affitto del [i]garage[/i] di oltre 100 euro al mese. Ma nessuna rivolta». Scrive il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente sulla sua pagina [i]Facebook[/i]. «Come al solito, di un problema della città se ne fa un’occasione di speculazione politica. Nessuno ha notato che al contrario di chi ha ricevuto la briscola delle bollette pesantissime, noi ci siamo preoccupati di concordare con GsA ed Enel gas la possibilità di pagare a rate. Comunque scrivevo a Cencioni di fare, prima della rivolta, una semplice divisione: la bolletta diviso 35 mesi, e vedere quanto viene. Puoi telefonare a chiunque viva in un condominio e chiedere quanto paga al mese di condominio e quanto l’anno di riscaldamento. E se proprietario quanto paga di manutenzione straordinaria, piccola o grande, ogni anno, oltre a quella ordinaria. Poi mi comunica i dati ed io, sono certo che verrà anche Peretti e tutti i cittadini del fondo, in Cas o fitti concordati, parteciperemo alla rivolta.»

«Il problema è il diritto di trasparenza – scrive Stefano Cencioni in risposta al Sindaco – ma una bella gara pubblica per la fornitura di Gas non si poteva fare? Si tratta di 4000 e passa appartamenti e chi mi dice che altri non potevano fare un costo più basso rispetto a Enel gas».

Nella polemica internauta si inserisce l’ex assessore Luca D’Innocenzo che con il proprio post entra nel dettaglio: «Il Comune ha le volture a suo carico da aprile 2010 e il ritardo del pagamento ha un onore enorme per gli utenti – sottolinea D’Innocenzo – Non si hanno i dettagli delle bollette ed è impossibile pagare senza capire i conteggi. Ci sono altre questioni come la manutenzione ordinaria, la manutenzione del verde, i pannelli sui tetti andati a gara, con il Comune che in entrata ha il 9% della tariffa incentivante sull’energia prodotta (in linea di principio le entrate da pannelli sui condomini dovrebbero abbattere i costi dei condomini, chessò, quelle odiose lucette su cui non abbiamo controllo, o i lampioni delle strade, ed invece non si sa mica se cosi è…anzi)». «Inoltre – prosegue d’Innocenzo sul post-fiume – ci sono altri pannelli (non in tutti i progetti) per l’acqua calda. Funzionano? Dalle tariffe non si direbbe. ma magari servirebbe chiarezza. (per la precisione, almeno da noi non funzionano e l’abbiamo plurisegnalato invano).

In fine – conclude D’Innocenzo – ci sono dei regolamenti condominiali preparati specificatamente per i singoli progetti, con annesse tabelle millesimali. La stesura di questi regolamenti è costata allo stato 360mila euro. questi regolamenti non sono usati (né i millesimali, né le regole). Ancora, nel dicembre 2011 è stato approvato il contributo per gli ex affittuari, secondo le stime del comune questo atto dovrebbe portare circa 1.500.000 euro l’anno in entrata per la compartecipazione alle spese del piano c.a.s.e. fatti questi conti, in realtà non c’è nulla da pagare oltre enelgas, luce comune residuale l’abbattimento pannelli, acqua sino a dicembre 2011.

Stiamo parlando di cose comprensibili a tutti, se solo non ci si fa trascinare nella polemica. Pagare tutti, pagare tutto, pagare il giusto, sapendo cosa si paga. E sapendo cosa ci si fa con i soldi pubblici e le entrate dei cittadini. Aboliamo la demagogia su questa vicenda per favore».

Gli internauti insorgono urlando «è una vergogna», c’è chi invita alla rivolta alla chiarezza derivante da «cartella senza dettagli».

Vere e proprie «Cifre allo sbando, operazioni aziendali senza controllo», si legge.

Emergono dubbi sull’ “amica Enel”, una cittadina sottolinea che «andare all’Enel per avere delucidazioni significa entrare in un girone dantesco».

TINARI: VICENDA VERGOGNOSA – «La vicenda delle bollette inviate dal Comune dell’Aquila agli assegnatari di alloggi del Progetto Case o Map è quantomeno vergognosa e dimostra, ancora una volta, una condotta superficiale e menefreghista da parte dell’amministrazione comunale». A sottolinearlo, attraverso una nota, è il consigliere comunale di L’Aquila Città Aperta Roberto Tinari.

«Sulla base della rodata politica del “Peggio per te!” – argomenta Tinari – si continuano a vessare i cittadini, permettendosi anche, in un momento come questo, di inviare stangate di 3mila o 5mila e passa euro, senza una parola di spiegazione, se non la laconica dicitura “versamento acconto per utenze domestiche e parti comuni” (secondo l’assunto, come dicevo, del “Non puoi pagare? Peggio per te!). “Se non paghiamo staccano le utenze”, è la spiegazione fornita dal sindaco in una conferenza stampa qualche settimana fa. Già, peccato che, come sempre, si prendono provvedimenti fuori tempo massimo, quando, se si fosse agito qualche mese fa, quando la cosa si sapeva eccome, si sarebbero potuti inviare dei dipendenti comunali a effettuare la lettura dei contatori, senza bisogno di ricorrere a cifre forfettarie. Gli aquilani, caro sindaco, non sono degli scrocconi, sono brava gente che, da anni, si trova ad abitare in dormitori a 20 chilometri dal posto di lavoro, senza servizi di alcun tipo, in fabbricati che cadono a pezzi, e che sarebbe tornata da tempo a casa propria, senza piangere per bollette esose, se non ci fossero stati i ritardi nella ricostruzione dovuti agli scarica barile degli ultimi anni tra sindaco e commissario, che hanno avuto la sola utilità di portare alla rielezione del primo cittadino. Questa gente, fuori casa da tre anni, che paga il mutuo sulle case inagibili e l’affitto dei magazzini dove ha dovuto ammassare i mobili, spendendo, solo di benzina, 10 volte tanto rispetto a prima del sisma, non si è mai lamentata e non lo avrebbe fatto neanche ora. Perché il problema non è che non si vuole pagare, ma si vuole pagare il giusto. Invece così, a guardare queste bollette stellari e leggere la voce condominio, si penserebbe di stare a Montecarlo, e non ad Assergi».

«C’è poi il problema di chi non può pagare – prosegue Tinari – e il sindaco lo sa bene, dal momento che, sulle nuove povertà, il suo assessore alle Politiche sociali ha fatto una dozzina di conferenze stampa. Ebbene, gente che campa con 400 euro di pensione, se va bene, ci spiegate come le paga 3mila e 500 euro in media di bollette, anche rateizzate in un anno e mezzo, visto che fa circa 200 euro al mese? Chiediamo quindi al sindaco, abbandonando la politica del “Peggio per loro!”, di agire con rispetto e responsabilità, diluendo, innanzitutto, ulteriormente il pagamento, e provvedendo immediatamente a inviare del personale che provveda alla lettura dei contatori. Su questo in Consiglio comunale, e non solo, darò battaglia insieme con tutti i cittadini, e sono tantissimi, che mi hanno contattato in questi giorni letteralmente disperati ed esasperati».

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