
«Scatta lo stato di agitazione dei lavoratori della Cassa di Risparmio dell’Aquila in seguito al mancato rispetto degli impegni assunti dall’azienda in sede di trattativa. La decisione è maturata, in particolare, vista la scarsa considerazione usata dall’attuale dirigenza nei confronti del personale e dei sindacati». A comunicarlo Giulio Olivieri, responsabile regionale Fiba-Cisl e Paolo Sangermano, segretario generale Cisl della provincia dell’Aquila.
«La ristrutturazione in atto, all’interno della Carispaq, mette a rischio decine di posti di lavoro nonché le professionalità che da tempo operano all’interno dell’azienda. Nell’accordo siglato a novembre scorso con le organizzazioni sindacali – spiega Olivieri – il gruppo Bper, a cui fa capo la Carispaq, si era impegnato ad aprire un confronto a livello territoriale per la ricollocazione del personale a rischio esubero. Ad oggi, di fatto, gli investimenti e le nuove lavorazioni avviate dal gruppo hanno riguardato solo il polo sardo, mentre è stato trascurato totalmente il territorio aquilano. Un fatto che sta creando condizioni di assoluta incertezza per il futuro dei dipendenti aquilani e delle loro famiglie».
Su 450 lavoratori, circa un centinaio potrebbero essere interessati alla mobilità, con il rischio di una variazione della sede di lavoro. «Il primo passo – sottolinea Olivieri – è stato l’interruzione delle relazioni sindacali, vista la totale chiusura dell’azienda. Se non ci sarà una rapida inversione di tendenza, a partire dal rispetto degli accordi sottoscritti, avvieremo più incisive azioni di lotta a sostegno dei diritti delle maestranze».
«La Cisl, già da tempo, aveva lanciato un segnale di allarme rispetto ai rischi collegati alla perdita di identità della Carispaq – afferma Sangermano – oggi riscontriamo come gli interessi del gruppo Bper siano ben lontani da quelli dell’Aquila, dei lavoratori e delle loro famiglie, ma anche dalle imprese e dai risparmiatori. Il progressivo allontanamento della dirigenza locale e la “sostituzione” della stessa con un management totalmente scollegato dal territorio stanno, nei fatti, azzerando l’identità e il ruolo da sempre rivestito da Carispaq, finora banca leader di riferimento. Rispetto a questa situazione chiediamo una presa di posizione pressante e concreta di tutte le forze politiche affinché rendano chiaro il proprio impegno rispetto al mantenimento dell’identità e dei posti di lavoro della Cassa di Risparmio dell’Aquila».
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