
La giunta comunale, in tema di ricostruzione, ha approvato un atto di indirizzo per applicare da subito il metodo parametrico visto che il Dpcm non potrà essere emanato prima di 60 giorni.
Fra le novità: anche chi ha già presentato il progetto per la riparazione di case E della periferia può convertire il procedimento in parametrico, giovando anche delle maggiorazioni ottenute e non perdendo la priorità acquista con il protocollo.
«Per le pratiche che invece la filiera ha già “nella pancia” – ha spiegato il sindaco Massimo Cialente – il buono contributo sarà rilasciato con il vecchio metodo. La scheda parametrica uscirà fra tre o 4 giorni nel corpo di una intesa tra il Comune e l’ufficio speciale di Paolo Aielli. I soldi a disposizione per l’anno in corso sono solo 800 milioni di euro. Si spera tuttavia di avere una integrazione a giugno con il nuovo governo attraverso il ripristino del contributo agevolato».
Il sindaco ritiene che la priorità sia l’asse centrale, l’assessore Pietro Di Stefano, invece, aggiusta il tiro sostenendo che ad essere esaminati saranno i progetti in ordine di arrivo. «Non è giusto – sostiene – che chi ad esempio ha presentato un progetto per la zona di Santa Giusta, anziché piazza Duomo, debba aspettare. Abbiamo preso tutti i provvedimenti del Dpcm “semplificazioni”che possono essere applicati da subito per il Comune dell’Aquila per non creare ulteriori ritardi nella ricostruzione. L’articolo 3 introduce in concetto delle Umi, unità minime di intervento teso a semplificare gli aggregati molto complessi che devono essere coordinate dal Comune. Ogni umi culminerà con un contrito unico con parti private e parti comuni insieme e unico metodo per l’indennizzo. Il proprietario con il metodo parametrico potrà avere da subito il costo stimato della propria riparazione e, cosa importante, potrà anche scegliere dove mettere i soldi. Potrà scegliere di raggiungere una sicurezza sismica del 100% anziché del 60% sacrificando magari metri quadrati. Le varianti al progetto saranno consentite nel limite dell’indennizzo altrimenti il progetto deve essere approvato di nuovo».
La rivoluzione della ricostruzione prevede anche l’entrata in scena della commissione pareri che esaminerà il progetto rilasciando un’unica autorizzazione. Allo stesso tavolo siederanno anche Genio Civile e Soprintendenza. Fino a oggi questi due soggetti devono esaminare a parte i progetti.
«Questo governo ha lasciato un buco a quello che verrà dopo – ha aggiunto Cialente – Fino a giugno copriremo il tiraggio. É importante tuttavia avere i progetti che finora non sono tanti. Non è dunque più il tempo di tenere progetti e soprattutto demolizioni nel cassetto. Non si possono attendere oltre cinque mesi per avere la demolizione di un’abitazione». Di qui l’invito del sindaco a rivolgersi all’Asm che costa meno ed è in grado di calendarizzare gli interventi.
Antonella Calcagni
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