Terremoto: Forstater, grandi potenzialità dell’Aquila

14 gennaio 2013 | 17:45
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Terremoto: Forstater, grandi potenzialità dell’Aquila

«Mi sono reso conto in poche ore delle grandi potenzialità dell’Aquila. Spero che il programma economico che ho messo a punto per questa città da ricostruire venga recepito dai cittadini, dalle istituzioni e dalle imprese».

Così al suo arrivo all’Aquila l’economista americano Mathew Forstater, il relatore principale del convegno di economia dal carattere scientifico “Salviamo L’Aquila – Salviamo l’Italia. Il programma di salvezza economica per il Paese e per ricostruire le zone terremotate senza limiti di investimenti”, in programma domani, alle 15.30 all’Aquila presso l’auditorium dell’Associazione nazionale costruttori edili (Ance).

L’altro relatore è il giornalista Paolo Barnard. Il convegno ha come argomento principale un piano alternativo all’Euro, con un programma specifico di piena occupazione e pieno stato sociale in regime di sovranità monetaria “per salvare l’Italia e L’Aquila e ricostruire in tempi brevi i territori colpiti dal terremoto del 6 aprile 2009”.

L’economista statunitense è arrivato ieri in Italia e ha fatto una breve passeggiata nel centro storico terremotato. «Sapevo che il sisma del 2009 era stato devastante – commenta l’economista – ma vedere L’Aquila dal vivo lascia senza parole. Sul volo verso l’Italia, un signore di Roma mi ha descritto gli abruzzesi e gli aquilani in particolare come gente dal carattere forte, gente orgogliosa. Ho capito immediatamente che aveva ragione, è bastato stare in mezzo a voi per qualche minuto».

Forstater ha fatto parte della [i]task force[/i] di economisti che ha condotto l’Argentina fuori dalla crisi economica del 2001-2002, docente universitario di Economia ed esponente di spicco della teoria economica [i]Mosler economics-Modern money theory[/i] (Me-mmt) sulla piena occupazione e il pieno stato sociale, introdotta in Italia da Barnard.

«Ricostruire L’Aquila e l’Emilia Romagna – spiega Barnard – spendendo a deficit positivo, salvare le aziende, dare lavoro a tutti e costruire tutte le infrastrutture necessarie, si può fare, si deve fare, ma senza la sovranità monetaria e di bilancio, quindi con l’Euro di mezzo, è impossibile. Così va a fondo anche l’Italia».

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