MafiaClub: Abruzzo tredicesimo

16 gennaio 2013 | 15:46
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MafiaClub: Abruzzo tredicesimo

L’Abruzzo, con un indice pari a 0,74, si posiziona al tredicesimo posto della classifica nazionale per presenza mafiosa.

Sul podio vi sono Campania, Calabria e Sicilia, rispettivamente con un indice di infiltrazione pari a 61%, 41% e 31%. E’ quanto emerge dal rapporto “Gli investimenti delle mafie” realizzato dal centro di ricerca Transcrime dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano per il Ministero dell’Interno e presentato oggi a Milano.

L’Abruzzo, rileva l’indagine, è una di quelle regioni, al di fuori dei territori a tradizionale presenza mafiosa, in cui si registra la rilevante presenza di un solo tipo di organizzazione, ovvero la Camorra, pari all’80,6% del totale. Seguono Cosa Nostra (8,9%), Ndrangheta (6,1%) e Sacra Corona Unita 4,5%.

Analizzando le mappe presenti nel rapporto si evince che in Abruzzo vi sono alcune delle poche ‘isole felici‘ presenti in Italia, ovvero alcune aree delle province di Pescara e Chieti in cui la presenza delle mafie è nulla.

Il rischio di presenza delle mafie in Abruzzo, generalmente basso nelle diverse aree della regione – si evince ancora dal rapporto – diventa medio in alcune aree dell’Aquilano e del Teramano. Il rischio di infiltrazioni mafiose nell’economia ed in particolare nel settore delle costruzioni è medio-alto in tutta la regione.

Le attività illegali, in Abruzzo, registrano ricavi medi pari a 524 milioni di euro: spiccano lo sfruttamento sessuale, che va da un minimo di 47 ad un massimo di 212 milioni di euro, e le droghe (minimo 93 milioni, massimo 195 milioni). In particolare, i ricavi illegali della Camorra vanno da un minimo di 82 ad un massimo di 130 milioni di euro. Il volume d’affari del gioco d’azzardo si attesta tra i due e i tre milioni di euro.

Rilevante anche il fenomeno dell’usura, con 9.790 famiglie coinvolte nel 2010 e ricavi annui pari a 72 milioni di euro.