Siria, licenza di uccidere

16 gennaio 2013 | 14:54
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Siria, licenza di uccidere

Altra giornata di sangue in Siria.
Un bombardamento ha colpito la facoltà di Ingegneria dell’Università di Aleppo e ha causato 80 morti e oltre 160 feriti.
«E’ stato un attacco terroristico vile e meschino, che ha preso di mira gli studenti nel loro primo giorno di esami», queste le durissime parole di Mimmo Srour.

«In Siria non c’è una rivoluzione di popolo come si vorrebbe far passare, ma un eccidio per motivi geo-strategici. – Continua l’ex assessore regionale Mimmo Srour commentando la «strage di un popolo effettuata dai ribelli dell’organizzazione terroristica Al Nasrah, provenienti dall’Arabia Saudita e dal Quatar, che si consuma con il consenso dell’occidente.

Un’organizzazione terroristica, che in qualunque altra parte del mondo sarebbe perseguita, in Siria viene legittimata perchè utile alla destabilizzazione del paese e funzionale alla lotta contro lo scomodo Assad.

Questi terroristi hanno la licenza di ucciderefirmata dagli Usa e da tutto l’occidente che guarda in silenzio.

Il Quatar e l’Arabia Saudita non sono certamente campioni di democrazia.»

L’agenzia di stampa ufficiale del regime “Sana”, ha diffuso un comunicato secondo il quale alcuni «gruppi armati» termine con il quale i media di Damasco indicano i ribelli, hanno lanciato due razzi contro l’edificio «provocando il martirio di un numero imprecisato di studenti».

Opposta la versione degli attivisti e di una parte della stampa che Srour definisce «faziosa e di parte», secondo cui si sarebbe trattato di un «bombardamento aereo del regime» e i morti sarebbero almeno 46.

Un conteggio tragico e che ben fotografa la situazione surreale in cui si trova il paese e Aleppo in particolare, abbandonati a se stessi.

Intanto il bilancio delle vittime in tutto il Paese cresce di ora in ora: sarebbero almeno 133 i morti negli scontri. Oltre all’attacco all’Università di Aleppo, una serie di raid aerei sono stati condotti sui sobborghi di Damasco e nella provincia di Homs.