
Quattro infermieri del sindacato Nursind di Teramo, una malata di cancro e un blogger teramano hanno avviato da stanotte lo sciopero della fame per protestare contro le carenze del reparto di oncologia dell’ospedale Mazzini di Teramo.
I sei si sono sistemati nell’atrio di ingresso del nosocomio teramano e indossano cartelli di protesta rivolti alla direzione generale della Asl di Teramo, in cui invocano provvedimenti urgenti per la carenza di personale, la mancata attivazione del dipartimento e del polo oncologico come previsto dal piano sanitario regionale e della stanza Ufa, un locale speciale per l’assorbimento delle sostanze utilizzate nelle chemioterapie, costato alla Asl teramana oltre 200 mila euro e mai entrata in funzione.
Ai manifestanti è giunta questa mattina la solidarietà di alcuni esponenti politici, tra cui il segretario provinciale del Pd, Robert Verrocchio, il senatore Alfonso Mascitelli dell’Idv, e il consigliere regionale dello stesso partito, Cesare D’Alessandro, che si sono recati personalmente in ospedale e hanno visitato il reparto di oncologia, in cui al momento c’era in servizio un solo medico per 27 pazienti in attesa per le cure quotidiane.
REGIONE DISPONDE INDAGINE ISPETTIVA – Un’indagine ispettiva «per acquisire tutte le necessarie informazioni» sul reparto di Oncologia dell’ospedale di Teramo, è stata disposta dal presidente della Regione Gianni Chiodi a seguito delle proteste.
«Ho dato mandato al servizio ispettivo dell’assessorato alle Politiche della salute – ha specificato il Presidente – di acquisire tutti gli elementi per valutare se il Dipartimento di Oncologia riesce a garantire un servizio sanitario secondo gli standard qualitativi del ministero della Salute; oppure verificare, in caso contrario, se tutto ciò è frutto di strumentalizzazioni di vario genere».
CONCIA(PD): DARE SUBITO RISPOSTE AI PAZIENTI D’ONCOLOGIA – «La situazione in cui versa l’oncologia teramana è talmente grave da aver costretto alcuni pazienti, infermieri e medici allo sciopero della fame: una situazione indegna per un paese civile, che va contro i principi fondanti della nostra repubblica». Lo dichiara Anna Paola Concia, deputato del Partito Democratico.
«Tra tutti i problemi, sicuramente spicca la scarsità di personale e l’inefficienza organizzativa che ha un grande impatto sulla qualità dei servizi e delle cure e dimostra una scarsa attenzione nei confronti dei malati e delle loro esigenze. Mi chiedo perché l’Asl della provincia di Teramo sia l’unico dell’Abruzzo in cui ancora non è stato formalizzato il polo oncologico?».
«Non voglio neanche citare le imbarazzanti esternazioni di importanti dirigenti dell’Asl teramana, secondo i quali i reparti oncologia non devono avere posti letto poiché i malati oncologici dovrebbero andare a morire direttamente negli ” hospice”; frasi talmente indegne e offensive nei confronti dei pazienti e del personale medico da non meritare alcun commento. Quello che però chiedo alle istituzioni è che non si abbandoni così un reparto che è fondamentale per il territorio e per tutti i cittadini della provincia che giustamente vogliono vedere garantiti i propri diritti».
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