Le false lacrime della Iurato

18 gennaio 2013 | 21:11
Share0
Le false lacrime della Iurato

Poco dopo il suo insediamento nella carica di prefetto dell’Aquila, città sconvolta dal terremoto del 6 aprile 2009, Giovanna Iuratoscoppiava a ridere ricordando come si era falsamente commossa davanti alle macerie e ai bimbi rimasti orfani“.

È quanto stigmatizzano i pm di Napoli commentando una telefonata del prefetto intercettata.

I magistrati napoletani, titolari dell’inchiesta sugli appalti per la sicurezza nell’ambito della quale il prefetto Iurato è indagata per turbativa d’asta, fanno riferimento a una telefonata fra la stessa Iurato e il prefetto Francesco Gratteri, intercettata il 28 maggio 2010.

“Commentando la sua prima giornata ufficiale – scrivono i pm – nella città martoriata dal terremoto (definita sarcasticamente da Iurato ‘una città inesistente, che non c’è’, scoppiava a ridere, ricordando come si era (falsamente) commossa davanti alle macerie e ai bambini rimasti orfani”.

“Una risata non giustificabile dalle circostanze e dagli eventi tragici di quelle ore – proseguono i pm – che avrebbero imposto al rappresentante del governo di assumere comportamenti ben diversi e non certo (a proposito di cinismo) legati alla predisposizioni di condotte e strumenti atti a prevenire e/o scongiurare indagini in corso”.

La vicenda è riportata nella richiesta di misure cautelari firmata dal procuratore aggiunto Rosario Cantelmo e dai pm della Dda Vincenzo D’Onofrio, Raffaello Falcone e Pierpaolo Filippelli.

LE INTERCETTAZIONI

“Appena metti piede in città, subito con una corona, vai a rendere omaggio ai ragazzi della casa dello studente”.

È il consiglio che Giovanna Iurato, appena nominata prefetto dell’Aquila, ricevette dal padre.

È uno dei passaggi della telefonata intercorsa il 28 maggio 2010 tra Iurato e il prefetto Francesco Gratteri.

I pm partenopei esprimono severi giudizi sul tono della telefonata, in cui emergerebbe la falsa commozione del prefetto.

IURATO: Allora senti… sono andata… sono arrivata, subito mio padre, che è quello che mi da i consigli, quelli più mirati…

GRATTERI: Sì lo so.

IURATO: …perché è un uomo di mondo, saggio, dice: “…appena metti piede in città subito con una corona vai a rendere omaggio ai ragazzi della casa dello studente…”.

GRATTERI: Brava

IURATO: Eh allora sono arrivata là, nonostante la mia…cosa che volevo…insomma essere compita (fonetico)…mi pigliai, mi caricai questa corona e la portai fino a…

GRATTERI: Ti mettesti a piangere…sicuramente!

IURATO: Mi misi a piangere.

GRATTERI: Ovviamente, non avevo dubbi (ride).

IURATO: E allora subito… subito… lì i giornali: “le lacrime del Prefetto”.

GRATTERI: Non avevo dubbi (eh, eh ride).

IURATO: Ehhhhhhh (scoppia a ridere) i giornali : “le lacrime del Prefetto”.

GRATTERI: Non avevo dubbi (eh, eh ride).

IURATO: Poi si sono avvicinati i giornalisti: “perché è venuta qua?”. Perché voglio cominciare da qui, dove la città si è fermata perché voglio essere utile a questo territorio. Punto.

GRATTERI: Eh.

IURATO: L’indomani conferenza stampa con tutti i giornalisti.