
di Marianna Gianforte
Un’arena vera e propria per il sindaco Massimo Cialente la commissione bilancio che avrebbe dovuto trovare soluzioni e dare risposte ai cittadini arrabbiati sul “salasso” delle bollette.
Migliaia di euro che dovranno pagare se non vorranno vedersi staccare tutte le utenze, minacciano i gestori, accettando alla fine di versare la somma forfettaria indicata dal Comune. Sì, perché il sindaco non ha indietreggiato di un passo: ci sono 300mila euro da pagare entro fine gennaio che saranno rimborsate, a coloro ai quali sarà dovuto, entro 6 mesi.
Cittadini a muso duro contro Cialente – a dare loro man forte tutti i consiglieri d’opposizione – ma anche Cialente a schiena dritta nei confronti degli aquilani della sala commissione, al secondo piano della sede comunale di Villa Gioia.
Dove dopo le 16 non entrava più nemmeno una persona. I consiglieri hanno contestato i dati indicati dal Comune, messi in dubbio anche da un documento firmato “Cittadinanze” che circola sul web e secondo il quale sarebbero stati conteggiati 3 milioni in più, per presunti errori del Comune.
Il consigliere Ettore Di Cesare (Appello per L’Aquila) ha spulciato voce per voce i dati dell’amministrazione elencando le “falle” in un foglio di calcolo excel sul suo computer.
«Perché non è stato fatto prima il conteggio dei consumi sui contatori?», ha chiesto. «Non possono essere i cittadini a pagare le responsabilità dell’amministrazione».
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Bordate anche dal consigliere di L’Aquila Oggi-Idv Angelo Mancini, il quale ha ricordato che «nel giro di due giorni si sono tenute due commissioni bilancio sulle tasse «mal gestite dal Comune». Mancini ha parlato di «disparità di trattamento tra i cittadini nell’ambito dell’assistenza post-sisma, evidente, ad esempio, nel fatto che le bollette includono anche le spese per gli spazi esterni (manutenzione del verde, l’illuminazione e altro), che i cittadini non residenti del progetto Case non hanno dovuto pagare».
Botta e risposta anche tra il sindaco e i cittadini intervenuti alla riunione, molti già per “scaldare i motori” in vista del quinto tavolo inter-associativo che si sarebbe tenuto di lì a poche ore alla Tenda Amica di Bazzano, e organizzata dall’Associazione di volontariato TendAmica.
Un dibattito, quello alla commissione bilancio, che ha portato il sindaco, affiancato dagli assessori Fabio Pelini e Alfredo Moroni, a battere più volte i pugni sul tavolo per far passare la sua risposta nella bagarre generale.
«In ogni caso se qualcuno si è scaldato di meno o di più fra sei mesi si vedrà», ha tuonato Cialente. «Se qualcuno non si è riscaldato e ha risparmiato, qualcun altro vorrà dire che dovrà pagare di più … se qualcuno si è scaldato di meno pagherà di meno».
Tutto chiaro? Per niente, perché i cittadini hanno insistito sul volere certezze, tra le altre cose, anche sul fatto chenon pagheranno pure per gli appartamenti vuoti.
«Deve essere ben chiaro», ha risposto il sindaco, «che il singolo appartamento non paga il consumo di quelli vuoti. Mandando queste bollette con il nome e la cifra, abbiamo già personalizzato e considerato appartamenti vuoti e appartamenti pieni».
Ma risposte diverse al pagamento forfettario non sono arrivate, e resta in attesa anche la proposta dei consiglieri di rateizzare a 36 mesi i pagamenti, mentre il Comune non intende restare con quei quasi 10 milioni di euro sul groppone.
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