Iurato: arriva l’interdizione dai pubblici uffici

19 gennaio 2013 | 14:40
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Iurato: arriva l’interdizione dai pubblici uffici

Dopo la notizia delle [url”intercettazioni choc sulle “finte lacrime” dell’ex Prefetto dell’Aquila”]http://ilcapoluogo.globalist.it/Detail_News_Display?ID=48101&typeb=0&Le-false-lacrime-della-Iurato[/url], arriva la decisione del gip circa la richiesta della Procura partenopea di disporre l’interdizione dai pubblici uffici per l’ex vicecapo della Polizia Nicola Izzo e per Giovanna Maria Iurato, indagati nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti per la sicurezza.

L’ordinanza è stat firmata dal giudice del tribunale di Napoli Claudia Picciotti, nell’ambito dell’inchiesta sul trasferimento del Cen (Centro elettronico nazionale) da Roma a Napoli.

«Nei due anni di presenza a L’Aquila il prefetto Giovanna Iurato ha dato ampia prova di attenzione, rispetto e grande senso di abnegazione nei confronti dei cittadini così duramente colpiti dalla tragedia del terremoto», lo affermano gli avvocati Claudio Botti e Renato Borzone, legali dell’ex prefetto del capoluogo abruzzese. I due legali hanno commentato così una telefonata di Iurato nella quale – secondo la procura – il prefetto userebbe un tono ironico parlando del sisma che aveva colpito L’Aquila.

Con l’allestimento, a Napoli, della nuova sede del Cen, il Centro elettronico nazionale, «si sono buttati al vento e sperperati milioni di fondi pubblici», lo scrivono i pm di Napoli nella richiesta di misure cautelari per le presunte irregolarità negli appalti per la sicurezza.

GIP, ANCHE PER IURATO PERVICACIA E CINISMO – La personalità dell’ex prefetto dell’Aquila Giovanna Iurato e degli altri indagati nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti per la sicurezza a Napoli è «caratterizzata da comportamenti pervicaci e talvolta al limite del cinismo». Lo scrive il gip Picciotti nell’ordinanza.

Nell’ordinanza, il gip esprime «un giudizio negativo» sulla personalità degli indagati e, citando la richiesta di misura cautelare avanzata dalla Procura di Napoli, critica le risate della Iurato nella telefonata intercorsa il 28 maggio 2010 con l’ex capo dello Sco Francesco Gratteri.

Il gip, in particolare, ha fatto riferimento alle finta commozione di Iurato davanti alle macerie della Casa dello studente dell’Aquila. Nel paragrafo dedicato alle esigenze cautelari, infine, il gip spiega che sussistono sia il rischio di reiterazione dei reati, sia quello di inquinamento probatorio.

LEGALE IURATO, TROPPO RILIEVO A TELEFONATA – «Sembra incredibile che di fronte a una vicenda così complessa si tenda a valorizzare una conversazione che non attiene al capo di imputazione»: lo ha detto l’avvocato Claudio Botti, che assieme al collega Renato Borzone assiste il prefetto Giovanna Iurato, riferendosi alla telefonata intercorsa il 28 maggio del 2010 tra la stessa Iurato, ex prefetto dell’Aquila, e l’ex capo della Direzione anticrimine centrale della polizia Francesco Gratteri.

L’intercettazione è contenuta nella richiesta della Procura di Napoli al gip Claudia Picciotti che l’ha ripresa nell’ordinanza con la quale ha disposto l’interdizione dai pubblici uffici di Iurato e dell’ex vicecapo della polizia Nicola Izzo. Iurato e Gratteri fanno riferimento alla falsa commozione mostrata da Iurato davanti alle macerie della Casa dello Studente. «Alla mia assistita – prosegue Botti – è stata inflitta la più violenta delle sanzioni, quella mediatica, rispetto alla quale non c’è rimedio».