
«Sconcerto, amarezza e indignazione» per le intercettazioni dell’ex prefetto dell’Aquila. Sono queste le prime reazioni tra gli iscritti al Sinpref, l’ssociazione sindacale dei funzionari prefettizi, che, a seguito delle intercettazioni tra l’allora prefetto dell’Aquila Giovanna Iurato e l’ex capo della Direzione centrale anticrimine Franco Gratteri, chiede al [url”ministro dell’Interno”]http://ilcapoluogo.globalist.it/Detail_News_Display?ID=48165&typeb=0&Caso-Iurato-Cancellieri–Triste-ma-non-esprimo-giudizi-[/url] di «intervenire immediatamente».
«Nella speranza che il quadro possa definirsi al più presto, va detto che quanto emerso presenta aspetti estremamente inquietanti, dai quali la categoria, quotidianamente impegnata a difendere i valori della legalità e della solidarietà, intende immediatamente dissociarsi, lanciando un messaggio di profonda diversità», afferma Sinpref in una nota, chiedendo «trasparenza e fermezza laddove emergano fondati motivi di non osservanza di tali principi. Il Viminale deve essere una casa di vetro, non può avere alcuna ombra».
Affermando che «sulla vicenda non pochi rilievi vanno mossi anche ai vertici ministeriali» il Sinpref chiede a proposito della Iurato, se «era opportuno (anche per l’interessata) conferirle l’incarico di Prefetto dell’Aquila dopo quello di responsabile del servizio tecnico logistico del Dipartimento della pubblica sicurezza, struttura da tempo interessata da indagini ben note ed estremamente complesse» e avanza 1analoghe considerazioni» per il «prefetto Nicola Izzo, fino a pochi giorni fa vicecapo vicario della Polizia di Stato, per il quale stiamo chiedendo al ministro quale incarico gli sia stato conferito».
«Aspettiamo di vedere con fiducia l’operato della magistratura, ma l’istituzione prefettizia e il Ministero dell’interno, in certi casi, non possono aspettare gli esiti delle indagini della magistratura – conclude Sinpref -. Ecco perché, per questi o casi analoghi, chiediamo al Ministro Cancellieri interventi immediati e risoluti, sottolineando comunque che lo stesso ministro è intervenuta di recente per effettuare alcuni apprezzabili cambiamenti nell’ambito del dipartimento della pubblica sicurezza. Senza fare “inutili giustizialismi o criminalizzazioni».