Tagliacozzo, pronto soccorso, odissea senza fine

19 gennaio 2013 | 08:53
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Tagliacozzo, pronto soccorso, odissea senza fine

di Marianna Gianforte

Non c’è ancora pace per il Pronto soccorso dell’Ospedale Umberto I di Tagliacozzo. Sono scaduti i termini ordinati dal Tar Abruzzo per dare ottemperanza all’ordinanza del 5 dicembre 2012, secondo la quale il presidio deve disporre 24 ore al giorno di «un chirurgo, un anestesista, un cardiologo, un radiologo e un ortopedico con tutti i connessi servizi di diagnostica strumentale e di analisi di laboratorio avendo a disposizione almeno quattro posti letto per l’osservazione breve».

Il direttore sanitario Carmine Viola avrebbe dovuto integralmente dare obbedienza a quanto disposto dai giudici amministrativi del Tar abruzzese. Ma così non è stato, almeno non del tutto.

«Per quello che riguarda le reperibilità specialistiche sul Pronto soccorso – spiega la referente dl comitato pro-ospedale Tagliacozzo Rita Tabacco – sono state assicurate quasi tutte; manca la radiologia, che fino a ieri non è stata assicurata e questo è molto grave. Poi il laboratorio analisi è stato “sminuito” nelle sue originarie prestazioni: sono state tolte le reperibilità a due direttivi che provvedono alle vidimazioni, che posso essere eseguite solo fino alle 14, dopo quell’ora le analisi devono essere mandate ad Avezzano. Questo contrasta apertamente con il disposto del Tar Abruzzi, che stabiliva che il servizio analisi e radiologia funzionassero 24 ore al giorno».

Per quanto riguarda l’installazione dei quattro posti letto di osservazione breve collegati con il Pronto soccorso, una nota del direttore Viola annunciava ai medici e al personale preposto l’apertura “di tale postazione in realtà incompleta di attrezzature e di quanto necessario anche a livello logistico per l’attuazione completa e piena della postazione di cui si tratta”.

Viola ha assicurato che «in tempi brevi il personale ci sarà, ma tutto ciò è chiaramente elusivo e non ottemperante a quanto i giudici amministrativi da oltre un mese hanno disposto». Il Comitato sta affidando il tutto agli avvocati (Paolo Novella del foro di Avezzano, Simone Dal Pozzo di Chieti e Livia Ranuzzi di Roma) «perché dopo tutto l’impegno sociale e giuridico e tute le spese affrontate tassandosi, ritiene l’atteggiamento della Asl grave sul piano morale e giuridico, e questa “elusione parziale” dell’ordinanza mostra ancora che la Asl cerca di “infrangere” le regole di uno Stato di diritto».

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