
di Antonella Calcagni
All’Aquila sarà “creato” ben presto (se tutto andrà per il verso giusto) l’occhio indiscreto dei droni. Ha intenzione di insediarsi in città infatti una cordata di imprenditori marchigiani che intende avviare sul suolo cittadino la produzione dei tanto ricercati aerei telecomandati senza pilota, utilizzati sia per scopi difensivi, sia nella prevenzione, e nei più svariati campi.
Appetibile il sito ex Italtel con 30 mila metri quadrati realizzati e 30 mila ancora da costruire. Un recente utilizzo dei droni è stato fatto in occasione del terremoto in Emilia. Poco lontano dai confini delle Marche, proprio a Ravenna si trova una delle società leader nella produzione di droni, che ha attivato anche il noleggio degli apparecchi.
È entusiasta l’assessore alle Attività Produttive Marco Fanfani che auspica di chiudere al più presto (insieme al sindaco) la trattativa con questa ed almeno altre tre società disposte ad investire sul territorio aquilano.
Non ultima una società operativa nella Green Economy ed in particolare nello smaltimento di materiale, pronta ad assumere 150 cassintegrati Finmek. Si infuria Fanfani dunque quando non può dare risposte certe agli imprenditori per colpa della inerzia del Governo uscente. «Sono deluso – dice – Non riesco ancora a risolvere il giallo dei 6 milioni di euro per indennizzi che una cinquantina di imprese attende da tempo».
«Aldo Mancurti ha “covato” queste somme per tutto il tempo del suo mandato per poi rispedirle alla Regione il 31 dicembre scorso. Il problema è che la Regione non ha più competenze, dunque, non so cosa accadrà. Spero che le somme ci vengano girate al più presto».
L’assessore Fanfani si dice deluso dal governo uscente e in particolare dagli effetti dell’azione del Ministro Barca. «In tutti questi mesi non sono riuscito ad avere un confronto a Roma sulle attività produttive. Invece gli imprenditori, per investire sul territorio, vogliono risposte certe».
Tante le domande senza risposta: a cosa devono essere destinate le risorse relative al 5% previste dalla legge Barca? Che fine ha fatto il bando Fira di 25 milioni di euro destinato allo start-up delle imprese? Altro tasto dolente quello della zona franca. Il bando è ormai aperto, ma gli investitori non hanno certezze.
«La prossima settimana avremo un seminario al quale inviteremo gli imprenditori teso a dare spiegazioni tecniche – continua Fanfani – Ci sono degli aspetti da chiarire». L’assessore ha ricordato che c’è l’impegno di Formez ad attivare uno sportello amico per gli imprenditori che intendono presentare la domanda. Tutte le istanze, lo ricordiamo, devono essere prodotte on-line ed indirizzate direttamente al ministero.