
L’Unione dei Democratici di Centro (Udc) di Chieti non parteciperà alla campagna elettorale in vista delle prossime elezioni politiche del 24 e 25 febbraio per la mancata candidatura di rappresentanti «autentica espressione del territorio» come il presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio, che si era dimesso per essere candidabile, e il consigliere regionale Antonio Menna.
Le lacune e le ingiustizie lamentate si riferiscono alle nomine dei capolista imposte da Roma su due non iscritti, Giorgio De Matteis e Nicoletta Verì e una totale mancanza di coinvolgimento.
«Ci sentiamo in dovere di difendere l’onore della classe dirigente regionale del partito, che si contraddistingue per coerenza, dirittura morale, capacita’ amministrativa, attaccamento al territorio e al partito e rifiuto di qualsiasi forma di clientelismo» spiega in una nota il comitato Udc di Chieti che si e’riunito oggi a Lanciano.
I rappresentanti dell’Udc di Chieti lamentano che «per la composizione delle liste nella circoscrizione abruzzese in vista delle prossime elezioni politiche sono state incredibilmente eluse le chiare e sacrosante indicazioni dei Comitati e delle Direzioni provinciali abruzzesi, senza quindi una concreta condivisione delle scelte: si chiedevano candidati che fossero autentica espressione del territorio con un impegno attivo all’interno del partito, sono stati invece privilegiati personaggi che nulla hanno a che vedere con la linea politica adottata dall’Udc sia a livello regionale che nazionale».
La provincia di Chieti, al cui vertice è tornato il presidente Enrico Di Giuseppantonio, dopo le dimissioni presentate qualche settimana fa proprio per concorrere a un posto nella lista della circoscrizione Abruzzo, «rappresenta il bacino elettorale tradizionalmente piu’ consistente per l’Udc a livello regionale, specie negli ultimi anni; e’ questa inoltre la provincia economicamente piu’ rilevante dell’intero Abruzzo, oltre ad essere la piu’ popolata», sottolinea la nota.
«La scelta di dimostrarsi totalmente sordi alla “base” abruzzese del partito denota un disarmante disinteresse verso questo territorio e la sua gente, che dovrebbero essere i veri soggetti da tutelare in Parlamento, senza personalismi e interessi di qualsiasi natura, – aggiunge la nota in cui viene confermata – l’autosospensione da tutte le cariche all’interno dell’Udc a livello locale, provinciale e regionale, per via delle scelte ufficiali circa la composizione delle liste».
Il presidente del partito per la Provincia dell’Aquila, Vicenzo Retico, ha manifestare in una nota l’adesione a questa mossa, esprimendo «piena e completa solidarietà» a nome di «amici e amiche dell’Udc della Provincia dell’Aquila».
Gli equilibri del partito aquilano sono, però, divisi tra i sostenitori di Retico e quelli che in marsica stanno con Rodolfo De Laurentiis.
De Matteis in questi giorni ostenta una certa serenità e non sembra troppo preoccupato dallo [i]sciopero[/i] dei chietini, convinto com’è di potere da un lato recuperare consensi ricucendo dove potrà, e dall’altro sostituire chi vorrà a tutti i costi fuoriuscire.
Anche perché da Roma trapelano segnali a suo favore, vista l’esigenza del partito e la volontà dei suoi massimi vertici di rinnovarsi ora che l’Udc è parte della coalizione che sostiene Mario Monti.