Sulmona: Ranalli stravince alle primarie

21 gennaio 2013 | 07:21
Share0
Sulmona: Ranalli stravince alle primarie

Peppino Ranalli (Idv) vince al ballottaggio le primarie del centrosinistra per la scelta del candidato sindaco alle prossime amministrative del comune di Sulmona.

Ranalli ha ottenuto 1341 preferenze pari al 63,74% contro 763 preferenze pari al 36,26% ottenute da Antonio Iannamorelli (Pd). Un risultato già annunciato dal primo turno con Ranalli che aveva vinto conquistando 1250 voti pari al 45% contro i 743 voti pari al 27% di Iannamorelli.

«Ringrazio tutti i cittadini che hanno partecipato a queste primarie, che hanno rappresentato una grande festa del centrosinistra» ha commentato Ranalli. «Sono soddisfatto e felice, è una grande festa per il centrosinistra e da subito lavoreremo per attuare il programma tutti insieme e riconquistare Palazzo San Francesco. Mi adopererò per guidare il centrosinistra anche attraversi un confronto con le forze politiche che oggi non hanno partecipato».

«È stata una bocciatura, chi perde in politica deve andare a casa e io andrò a casa». Così ha commentato la sconfitta Iannamorelli. «Da questa battaglia certamente ho avuto di più di quel che ho dato, perchè ho avuto la passione, l’amicizia e il sostegno di tanti giovani che vorrei mantenessero la passione politica che abbiamo suscitato in questo mese e questo è il risultato più bello che abbiamo ottenuto». «Abbiamo fatto una campagna elettorale sempre al plurale – conclude – abbiamo chiesto i voti per qualcosa e non per qualcuno, è chiaro che in questo momento io devo dire ho perso e me ne assumo le responsabilità».

«Non sono abituato a cercare scuse o capri espiatori – aggiunge Iannamorelli -. Certo che però nessuno si sottrarrà a una riflessione complessiva che è urgente e necessaria. Soprattutto per dare risposta ai 762 elettori che mi hanno votato». «Sono una persona leale – conclude l’esponente del Pd della corrente di Renzi che nel primo turno aveva avuto la meglio sugli altri due candidati, Teresa Nannarone e Raffaele Giannantonio proposti dal partito democratico – a prescindere dagli incarichi istituzionali che uno ha. Ora la mia priorità é tornare al mio lavoro e dedicarmi ai miei affetti. Certo è importantissimo, e lo farò, non disperdere la passione politica di tanti giovani che mi hanno sostenuto insieme alle 250 idee che abbiamo messo in campo con il nostro programma».

Il calo d’affluenza era stato previsto dagli organizzatori, si legge su [i]Il Centro[/i]. Al primo turno di domenica scorsa avevano votato 2.782, molti dei quali, ieri, hanno deciso di non recarsi alle urne. Alle 18, infatti, avevano votato circa 1.800 persone, alla chiusura delle urne si sono sfiorati i 2.200 mila elettori.

A non passare il primo turno era stati tre candidati: Teresa Nannarone e Raffaele Giannantonio del Pd, Silverio Gatta per Sel. Non è bastasto al Pd, per vincere, fare quadrato intorno al suo candidato rimasto in gara, Antonio Iannamorelli, mentre Peppino Ranalli, l’altro sfidante, ha incassato il sostegno di Sel.

Il programma di Ranalli verte sulla costituzione della giunta del territorio mirata a condividere un nuovo modello di sviluppo territoriale e economico dall’Alto Sangro alla Val Pescara. Secondo il candidato tale strumento è in grado di favorire lavoro e occupazione. Al riguardo, sono state già previste anche le modalità di finanziamento, ovvero attraverso i fondi comunitari 2014-2020 messi a disposizione dal ministero della Coesione territoriale per sostenere il Piano di azione per la coesione. «Sono disponibili oltre 12 miliardi di euro», conclude Ranalli.

_________________

LE REAZIONI

RIFONDAZIONE COMUNISTA – «Rifondazione saluta con favore la vittoria alle primarie di Giuseppe Ranalli – afferma Pierpaolo Ritorni della segreteria provinciale e circolo Valle Peligna PRC -, che riteniamo renda possibile aprire un confronto più ampio sui temi che la prossima amministrazione comunale si troverà ad affrontare. Confronto a cui ci rendiamo disponibili e che riteniamo debba andare oltre i partiti ed essere rivolto principalmente ai movimenti, alle forze sindacali, alle associazioni, ai giovani, al protagonismo civico di chi in questi anni si è battuto per la difesa del territorio di Sulmona inteso come bene comune, per la dignità del lavoro, per la rinascita culturale ed economica della città. In poche parole, per una svolta radicale rispetto agli anni dell’amministrazione Federico».