Comunicazione: da B. a Cialente

22 gennaio 2013 | 11:03
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Comunicazione: da B. a Cialente

di Alessia Lombardo

La politica ai tempi dei social network, roba seria. Re della comunicazione dei media, nonostante l’età avanzata, il ‘vecchio’ (cit. Santoro) B. offuscato da lustrini, belle donne, soldi e proprietà, continua a impartire lezioni a tutti i propri amici e nemici della politica. Con l’ospitata record in trasferta dagli acerrimi nemici Santoro-Travaglio ha conquistato punti nei sempre opinabili sondaggi. Con una risata, una battuta accompagnata anche da ammissioni di errori sulle banche (non robetta) si è guadagnato trasversalmente un po’ di simpatia, smorzando i dissidenti in modo soft.

Ma torniamo all’Aquila, dalle nostre macerie, in attesa dell’ormai fissata (in primavera) ricostruzione pesante. Tra i politici di casa nostra sovrano incontrastato del social Facebook è il primo cittadino Massimo Cialente, che negli ultimi tempi sembra aver scoperto una nuova passione che pratica dal suo inseparabile iPad. Una vera e propria ‘macchina da guerra’, attivissimo dietro la propria tastiera, magari chissà mentre indossa la fascia tricolore pronto per recarsi a un evento o pieno di buoni propositi per il consiglio comunale imminente. Bacheca democraticamente aperta quasi trasformata dal sindaco in albo pretorio, come ha sottolineato qualche maligno.

Una vera e propria posta del cuore quella sulla sua pagina, letteralmente invasa da domande, link di giornali condivisi, segnalazioni e argomento del momento il salasso del progetto C.a.s.e. Cialente sta sempre sul “pezzo”, bisogna riconoscerglielo e, se può, risponde chiarendo qualcosa e alimentando il dibattito. Non mancano i «Non ne so nulla, mi informerò», «Mi dice il numero della piastra e l’indirizzo».

Niente di strano all’orizzonte dirà qualcuno, ma i modi? Genuino e sincero, forse troppo, Cialente di certo non le manda a dire, e non solo ai «Corvacci», capolista De Matteis che l’ha soprannominato «Pinocchio». La bagarre però non è soltanto politica, ma spesso il ‘duello’ a colpi di tasti è con comuni cittadini, magari in gruppi o pagine di altri.

Parso un po’ attaccabrighe il primo cittadino sulla bacheca del gruppo ‘Progetti C.a.s.e. e M.a.p.’.

A limite della cortesia nella conversazione mordi e fuggi con Andreina Pellegrini, come sottolineato anche da altri internauti.

«Il sindaco a proposito delle bollette folli mostra la sua – la porta come esempio omettendo però di dire che lui abita a Villa Marinelli… 500 mq…..», scrive la baronessa.

Cialente non si lascia sfuggire la cosa e ribatte. «Mille metri quadri, non 500. Con la differenza che io me la sono fatta con il mio lavoro, la mia professione, tu ti sei ritrovata i palazzi, frutto dello sfruttamento dei tuoi nobili avi ai danni di centinaia di contadini sfruttati. Baronessa sveglia!».

Per nulla inglese nei confronti di una signora dissidente che, dopo l’assemblea cittadina di venerdì scorso nella TendAmica a Bazzano, etichettava il primo cittadino come un «buffone».

«Ha provato con il Prozac? Fa miracoli, li farebbe persino nel suo caso…..», la stringata risposta del sindaco, ma significativa.

Post non proprio inglesi quelli del primo cittadino, che si preferisce quando da il là a interminabili righe di commento fornendo dettagli che neanche l’albo del Comune dell’Aquila può rivelare se rigirato come un pedalino.

Le passioni vanno coltivate e si sa l’incontinenza verbale da internauta è difficile da domare. Però speriamo che lo stesso sindaco, alle prese con situazioni reali più complesse rispetto l’aleatoria agorà del web, senta il peso della fascia e mostri maggiore sportività con i dissidenti. Soprattutto se si tratta di signore.
B., non immune da errori macroscopici, grazie al savoir faire continua a stupire gente che non lo voterà mai.
Se si è un personaggio pubblico bisogna mordersi la lingua o trattenere le dita prima di evitare uscite poco soft udibili e leggibili da tutti.

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