
di Alessia Lombardo
Enel, che confusione. Procede a gonfie vele il recupero crediti della società in tutta Italia con disguidi opinabili anche nell’Aquila terremotata. La segnalazione arriva da un nostro lettore, moroso ignaro, alle prese con un caso particolare, ma non isolato.
Proprietario di un’abitazione nella zona ovest del capoluogo dal 1986, il signore, aquilano di adozione, è fedele cliente Enel da oltre 25 anni e, da sempre, onora i propri pagamenti tramite conto corrente bancario.
Tutto nella norma, codice Iban ben noto sia dall’Enel Gas che dall’Enel energia elettrica, poi ieri la sorpresa. Pietra dello scandalo una bolletta dell’energia elettrica relativa al bimestre ottobre-novembre 2012, mai girata alla banca e inviata dall’Enel con una presunta raccomandata mai arrivata nell’abitazione del malcapitato.
«Avrei dovuto pagare la bolletta – spiega dopo ore di spola Enel-banca – entro il 7 dicembre 2012, ma, come da oltre 25 anni accade, e non ricevendo nessuna comunicazione dall’Enel, non mi sono neanche posto il problema che ci fossero pagamenti da fare. Invece ieri da 3 kilowatt avevamo a disposizione solo 1kilowatt». «All’inizio pensavo fosse un corto circuito – racconta – poi chiamando l’elettricista siamo risaliti tramite tentativi a un’eventuale bolletta non pagata. Luce, tv e frigo funzionavano, ma appena si accendeva il microonde, il forno o la lavatrice saltava tutto».
{{*ExtraImg_93205_ArtImgRight_300x190_}}Dopo 45 giorni di morosità inconsapevole l’utente stamattina ha saldato il tutto imbattendosi nel rimpallo di responsabilità. «Una volta negli uffici Enel – spiega – con le vecchie bollette pagate dalla banca ho chiesto cosa fosse successo. Mi è stato risposto che mancava la domiciliazione bancaria e che mi avevano inviato la raccomandata a casa. Entrambe le cose false perché una volta andato in banca mi hanno stampato i riepiloghi dei pagamenti delle utenze passate con quella società». La revoca della domiciliazione sembra essere stata fatta da fantasmi, dal momento che nulla può essere fatto se non autorizzati dall’utente stesso.
«La banca non ha ricevuto nulla – aggiunge alterato – e l’Enel, anche se sostengono di no, possiede da oltre 25 anni il codice Iban e il mio domicilio corretto, numero compreso. Sono cose che non dovrebbero succedere e, ammesso che succedano, essendo un affezionato cliente potrebbero, alzare il telefono e chiamarmi per farmi saldare».
Il lettore, infatti, ha steccato coattamente la bolletta dell’energia elettrica, ma entro il 27 dicembre 2012 ha regolarmente pagato tramite banca la bolletta del Gas.
Oltre al danno e l’ ‘onta’ della morosità la beffa perché quasi sicuramente, come anticipato dallo stesso ufficio, arriveranno le spese del riallaccio; 23+27 euro oppure bisognerà scrivere una bella letterina, con tanto di racconto di sventura, da inviare per fax a Potenza.
«Sono molto rammaricato – afferma il lettore – soprattutto perché ho sempre pagato tutto e non sono stato avvertito dell’abbassamento di energia. Spero si chiuda qui la vicenda e che l’Enel non faccia altri scherzi con il codice Iban: gliel’ho consegnato personalmente ora dovranno inserirlo, anche se ribadisco già lo possiedono da anni».
«Tutto questo caos – conclude – per una somma irrisoria: 52,27 euro. Sono senza parole».
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