Post scriptum, L’Aquila parla

22 gennaio 2013 | 17:24
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Post scriptum, L’Aquila parla

di Alessia Lombardo

Rumori di vita in una L’Aquila ferita che parla, suggerisce e sentenzia «[i]È umano fare l’errore di credere che qualcosa possa essere immortale[/i]».

Diffuso ieri mattina nell’infinito mare del web il video [i]Post scriptum[/i], ‘ultima fatica’ di Stefano Ianni e Francesco Paolucci, ben salutato in città è stato già apprezzato oltre le cinta del capoluogo.

Un raccontare la propria L’Aquila, in modo amaro. Una trama nata per caso con una passeggiata nel centro storico e sviluppata soprattutto nel montaggio. «Un’elaborazione inconscia durata tanti anni», rivela Paolucci.

«Eravamo usciti una mattina per provare le videocamere – racconta – accompagnati da un nostro amico (Principe Valeri, poi ingaggiato [i]live[/i] come protagonista ndc) e abbiamo incominciato a provare delle sensazioni particolari: dalla prova estetica all’idea che la città ci stesse in qualche modo parlando sul momento. Pioveva».

Unico tocco surreale del video, estremamente attuale e amaro, l’irrealtà della comunicazione. Un dialogo che la città fa attraverso mezzi di comunicazione veri e propri: la cassetta della posta ormai off in piazza Chiarino lungo via Garibaldi, la cabina telefonica in piazza Duomo, lo schermo di un computer terremotato e l’altoparlante situato all’altezza dell’incrocio in piazza Regina Margherita.

«È come se la città – spiega il videomaker – suggerisca a chi ancora persevera nel ricordo la presa di coscienza e l’accettazione della nuova realtà, il tutto lontano da letture politiche e polemiche». «La situazione è drammatica – conclude – e non tutti accettano di ricominciare a riattraversare quel dolore (il centro storico)».

Riprese nate in [i]real time[/i], con gli oggetti privi di vita che si elevano a veri e propri protagonisti, accompagnati dal suono. Un attore seguito dagli obiettivi delle telecamere, quasi spiato, come spiegato da Stefano Ianni: «Il protagonista è stato libero, non gli abbiamo dato nessuna indicazione se non quella di farsi assorbire dal luogo in cui si trovava».

«Il video è stato girato in due parti – spiega – il percorso dell’attore doveva portare idealmente alla profondità della città. L’abbiamo seguito con due telecamere alternando il ‘pedinamento’ improvvisato attraverso la suggestione dell’architettura attuale».

«Le panoramiche roteanti – conclude – erano guidate dall’instabilità astratta».

[i]Regia di Stefano Ianni e Francesco Paolucci

con Principe Valeri

Voce Barbara Giuliani

Musiche Stefano Ianni e Professor Kliq

Testo Francesco Paolucci

Post produzione Stefano Ianni e Francesco Paolucci[/i]

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