0
In relazione alla lettera di denuncia pubblicata dal nostro quotidiano a firma del signor Ermanno Chiavaroli sono giunte le osservazioni in risposta del comandante della polizia municipale Eugenio Vendrame.
«Preg.mo Sig. Chiavaroli,
condivido le Sue preoccupazioni sopratutto in merito alla necessità di mantenere questa città nell’ambito della vivibilità e civiltà, ma non comprendo la Sua indignazione nei confronti delle Forze dell’Ordine e dei, da Lei denominati, “Vigili Urbani”. Infatti Lei contesta di avere “(…) minimizzato, archiviando l’episodio come “una scazzottata tra ragazzi”, e decidendo, nel contempo, di non investire nemmeno un minuto del loro prezioso tempo per aprire un’indagine e adottare azioni per ripristinare il clima di sicurezza che ormai questa città sta irrimediabilmente perdendo (…)”.
Ma è così certo che non sia stata attivata alcuna attività di indagine? E’ altrettanto sicuro che non verranno presi provvedimenti ulteriori, in merito ai controlli delle aree interessate dalla frequentazione dei ragazzi della Nostra Città? Io di queste certezze, fortunatamente, non ne ho, perché so che ciascun Organo di Polizia presente in L’Aquila compie quotidianamente il proprio Dovere, teso proprio al mantenimento di quell’Ordine e quella Sicurezza Pubblica che Lei auspicata. Ma non solo. In presenza di eventi come quello da Lei evidenziato, si attivano degli ovvi dispositivi tesi a comprendere l’accaduto ed ad incidere ulteriormente sui già pregnanti controlli del territorio. Se così non fosse, la “vivibilità” da Lei evocata, si sarebbe già da tempo persa. Ci rifletta.
Cordiali Saluti.
Il Comandante della Polizia Municipale
Vendrame».
[url”Torna alla Home Cronaca”]http://ilcapoluogo.globalist.it/?Loid=154&categoryId=206[/url]