
«Non so cosa succederà oggi a Roma nell’incontro sulla Tarsu con il Ministero per l’Economia, ma certo è che il festival delle verità alla rovescia del Sindaco Cialente continua». A sostenerlo, Roberto Tinari,
consigliere comunale dell’Aquila
(gruppo L’Aquila Città Aperta).
«Sulla scandalosa vicenda delle bollette della tassa sui rifiuti, che hanno determinato un’incresciosa disparità di trattamento tra i contribuenti aquilani, alcuni dei quali ammessi allo sconto del 60% per le annualità riguardanti il periodo di sospensione a causa del sisma, altri esclusi da questo beneficio perché iscritti al ruolo del 2011, il Primo Cittadino continua a rilasciare interviste, nelle quali scarica la responsabilità dell’accaduto sul Dirigente dei Tributi.
La verità è esattamente opposta.
La colpa di questa vergognosa situazione è solo ed esclusivamente del Sindaco e della Giunta Cialente, che, su proposta dell’Assessore alle Finanze, De Santis, con la delibera n. 367 del 25 settembre 2012 ha, di fatto, dato il via libera a questa disparità di trattamento, determinando di fatto anche la somma da inserire nelle entrate del bilancio di previsione. E’ vero che l’Esecutivo assunse quella decisione in ragione di un parere del Ministro dell’Economia e delle Finanze, ma è altrettanto vero che la Giunta ha dato a quel parere un’interpretazione talmente restrittiva, da generale quella diseguaglianza cui sono soggetti tantissimi contribuenti, giustamente inferociti. E se la tensione è contenuta nei limiti di una civile protesta, il merito è dei gruppi consiliari di opposizione che – contrariamente alle azioni di altri politici che, nel passato, sobillavano la popolazione – ha deciso di intraprendere una corretta e legale battaglia di giustizia.
Questi sono i fatti, punto e basta; tutto il resto sono mere invenzioni. Il Dirigente e la struttura comunale preposta, come ha sottolineato giustamente qualche giorno fa il collega consigliere Angelo Mancini, altro non potevano fare che dare seguito all’indirizzo dell’Esecutivo e correttamente, per cambiare rotta e restituire ai cittadini quella giustizia che devono avere, oggi chiedono alla Giunta un altro atto che vada a modificare il precedente.
Se poi il Sindaco e gli Assessori vogliono invocare un’improbabile buona fede, sostenendo di non aver avuto perfetta contezza dell’atto che hanno votato, peggio ancora, perché vuol dire che questi nostri amministratori assumono delle decisioni senza nemmeno conoscere e comprendere i contenuti e gli effetti di una deliberazione.
Qualche giorno fa mi ero permesso di suggerire al Sindaco di non fare il più il parafulmine di politici palesemente incapaci, aggiungendo alla questione delle bollette per la tassa sui rifiuti anche quella dei pagamenti astronomici chiesti agli assegnatari dei Progetti C.A.S.E.. A mio avviso tali politici vanno estromessi dall’Amministrazione attiva, immediatamente, essendo i soli responsabili di certe situazioni allucinanti.
Non avendo recepito il mio consiglio, Sindaco faccia una cortesia all’intera città. Se ne vada e altri dopo di lui penseranno a restituire agli Aquilani quell’equità di cui tutti sentiamo la mancanza».
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