
E’ piombato a Pescara dopo le polemiche dei giorni scorsi sulla composizione delle liste elettorali nel Pdl, e con l’autorità del capolista al Senato Gaetano Quagliariello ha provato a fare il pompiere: «So che qui ci sono problemi, sono consapevole degli errori, ma ora stop, si gira pagina. Inizia la campagna elettorale e bisogna vincere le elezioni – ha attaccato Quagliariello – so che il Pdl pescarese si lamenta di non essere rappresentato in lista: ma io non a caso sono qui, non mi spaccio per pescarese, non cerco falsi passaporti, ma aprirò qui a Pescara il mio comitato elettorale».
Quagliariello si sente di casa, in Abruzzo. «Per una serie di combinazioni e per una sorta di attrazione fatale – ha spiegato – l’Abruzzo ha avuto un posto fondamentale nella mia vita, per gli otto anni come docente all’università, per il fatto di essere stato inviato qui dal partito e alle ultime regionali. E come si corre sul lungomare di Pescara non si corre in nessuna parte del mondo». Quagliarello ha inoltre ricordato di aver dato «una mano consistente per risolvere i problemi del porto cittadino e della pesca. Allora nessuno mi ha chiesto che passaporto avessi e mi pare che i risultati siano arrivati». Ha inoltre assicurato che «l’equilibrio territoriale interno non è in discussione, in Abruzzo. Ne sono garante».
Quagliariello è in passato è stato commissario del Pdl in Abruzzo – ha seguito la campagna elettorale del 2009 – ma oggi ha precisato di non essere arrivato a Pescara con la qualifica di «commissario della campagna elettorale del Pdl in Abruzzo» ma, anzi, «di essere qui per dare una mano e proiettare il lavoro per il futuro. Il partito in Abruzzo ha i suoi organi e a quelli bisogna confrontarci».
«Non ho intenzione di commissariare niente – ha spiegato – Se sarò eletto darò il mio contributo per le tappe successive. Ci sono degli organi di partito e il partito può ritrovare un nuovo assetto e una nuova unità. Se posso darò il mio contributo». Tra i problemi che «dovremmo porci – ha aggiunto – c’è quello della macroregione adriatica».
«Sono consapevole che non c’è solo qualche errore – ha aggiunto – Le liste sono piene di errori e non solo le nostre, per via di una legge elettorale che non amo e che ho fatto di tutto per cambiare». «Pescara – ha ammesso – è sottorappresentata, per la sua importanza».
«Le polemiche dopo la presentazione delle liste sono inevitabili, ma poi si concludono», ha ribadito. «Questa è una pagina da girare – ha proseguito – e credo che oggi sia uno spartiacque. Da oggi si fa campagna elettorale, una campagna elettorale per trovare il governo del paese. Io sono qui per vincere, non per regolare partite interne e il modo migliore per regolare le partite interne è vincere».
«Se si vince al Senato, Pescara avrà la sua rappresentanza», ha evidenziato il senatore parlando della sua candidatura in questa terra. Quagliariello ha fatto notare poi che «le piccole liti di famiglia non possono disperdere il patrimonio di ciò che è stato fatto» in Abruzzo dal Pdl.
«Siamo riusciti a portare a termine la legislatura, in Abruzzo, e non è una cosa consueta nell’ultimo periodo – ha spiegato – Questa era una regione commissariata sulla sanità ed è l’unica che ha ridotto le tasse. Insomma è diventato un modello e sarebbe da folli disperdere politicamente» questi risultati.
Al capolista è stato anche chiesto se intende sottoscrivere l’agenda Pescara sollecitata ieri dal coordinatore provinciale del partito, Lorenzo Sospiri, che non condivide le liste ed è in rotta con il Pdl, a cui chiede garanzie per rappresentare Pescara in Parlamento. «La condivido e vorrei ampliarla», ha detto Quagliariello.
In merito alla alla lista presentata da Carlo Masci al Senato, Rialzati Abruzzo – Abruzzo Futuro, Quagliariello ha detto: «Credo che sia stato un grande errore». «Masci – ha spiegato – aveva chiesto un apparentamento, ma a una condizione: che fosse lui candidato nelle liste del Pdl in una posizione eleggibile. Ma se uno chiede un apparentamento non mette condizioni. Un altro errore è legato al fatto che ora Masci è diventato funzionale alla sinistra. Sottrae voti al centrodestra – per Quagliariello – e consente al centrosinistra di prendere più facilmente il premio di maggioranza. Credo – ha ribadito – che sia stato un errore non apparentarsi, per sconfiggere la sinistra, e presentare una lista che fa il gioco del Pd e dei suoi alleati, indirettamente».
Infine Quagliarello ha commentato il panorama elettorale. «Monti è una delusione – ha sottolineato – sarebbe stato meglio avesse fatto appello ai moderati, per riunificarli, invece ha fatto un’altra scelta. Aver sbarrato la strada a destra lo ha di fatto consegnato ad un accordo che lo rende subalterno al Pd, in una alleanza estrema con Vendola. Credo che non ci sia spazio neanche dopo le elezioni, ed è un peccato».
«Le primarie del centrosinistra sono state una piccola ipocrisia, rispetto alla formazione delle liste» ha aggiunto, facendo notare che chi ha partecipato alle primarie non è in lista e altri che non hanno partecipato oggi si ritrovano in lista. Nulla da dire, invece, sul metodo delle primarie. Quagliariello non pensa che «questa legge elettorale, così com’è, possa essere corretta attraverso le primarie. Ho fatto di tutto – ha assicurato – per cambiarla e questo impegno rimane inalterato: sarà una delle prime cose su cui mi impegnerò se torno in Parlamento». Certo, «si doveva fare in questa legislatura, ma non mi sento di assegnare la colpa principale di questo mancato cambiamento al mio partito, e so quello che dico», ha proseguito.
In merito alle primarie del Pdl «non ci sarebbero stati i tempi tecnici – ha commentato – per organizzare elezioni primarie serie».
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