
Tra gennaio e dicembre dello scorso anno i registri delle Camere di commercio hanno rilevato in Abruzzo la nascita di 10.029 imprese e la cessazione di 9.381, con un saldo di fine anno pari a 648 imprese in più che portano a 150.548 il totale dello stock di imprese esistenti al 31 dicembre 2012.
È quanto emerge dalle elaborazioni che il Cresa ha svolto sulla base dei dati Infocamere, il Sistema informativo delle Camere di Commercio e pubblicate nel Cresa Informa n. 1-2013.
«La situazione di crisi che ha interessato l’intero Paese durante il 2012 ha causato in Abruzzo il rallentamento della voglia di fare impresa, come evidente nel calo, rispetto al 2011, sia delle iscrizioni (-367) sia delle imprese registrate (-755) e nell’aumento delle cancellazioni (+163). Il tasso di crescita è stato di 0,43, in netta diminuzione rispetto agli anni precedenti», ha affermato il presidente del Cresa Lorenzo Santilli.
«La provincia di Pescara ha manifestato la maggiore vivacità con un incremento del tessuto imprenditoriale di 483 unità e un conseguente tasso di crescita pari a 1,35. Anche nella provincia di Teramo sono risultati positivi il saldo (+279) e il tasso di crescita (+0,76). Le province di Chieti e L’Aquila fanno rilevare valori lievemente negativi sia del saldo (rispettivamente -19 e -95) sia del tasso di crescita (-0,04 e -0,30)», ha aggiunto il direttore del Cresa Francesco Prosperococco.
A livello settoriale si evidenzia l’ormai consueto calo delle imprese del settore agricolo con il peggior saldo negativo (-856) tra tutti i settori. Nell’ambito del secondario diminuiscono, in particolare, le imprese manifatturiere (-251 pari a una variazione percentuale del -1,7%) e quelle delle costruzioni (-423 pari al -1,9%) mentre aumentano quelle della fornitura di energia elettrica, gas e vapore (+54 corrispondente al +21,0%). Nel terziario si riscontra, in particolare, il calo delle imprese del commercio (-394 pari al -1,1%). Negli altri settori si registrano lievi aumenti, tra i quali emerge quello delle imprese di alloggio e ristorazione (+236 pari al +2,3%).
A livello settoriale si evidenziano le forti difficoltà del settore delle costruzioni che ha perso 539 imprese pari a un calo percentuale del 3,9% e del settore manifatturiero caratterizzato da un saldo negativo consistente (-270) e da una diminuzione del 3,3%. Andamenti negativi vengono rilevati anche nell’agricoltura (-19 imprese pari a -6,5%), nel commercio (-74 imprese pari a -2,9%) e nel trasporto e magazzinaggio (-57 imprese pari a -2,9%).