
Un progetto musicale davvero particolare è quello proposto dalla Società Aquilana dei Concerti “B. Barattelli” per domenica 27 gennaio presso la Sala San Pio X con inizio alle ore 18.
“Ad.agio, concerto a corpo libero” è un’idea di Andrea Apostoli dove il pubblico non vive l’evento musicale nel modo tradizionale, ma seduto a terra con i musicisti vicino a loro.
Il tema della serata è “Bach e Africa!”, in cui la musica di Johann Sebastian Bach si unisce ai colori e ai travolgenti ritmi della musica di Gabin Dabirè interprete del Burkina Faso che Herbie Hancock ha definito “la nuova sintesi della musica africana”.
L’esecuzione è affidata ad alcuni Solisti dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia: Claudia Gori, pianoforte; Marlene Prodigo, violino; Francesco Storino, violoncello; e il Gordon Ensemble (AIGAM – Associazione Italiana Gordon per l’Apprendimento Musicale) con Andrea Apostoli, flauto e conduzione; Ivano Fortuna, percussioni e lo stesso Gabin Dabirè alla voce, kalimba, kiima e chitarra. Le scenografie sono di Aurelia Luitz e Elisa Sonato, le luci di Alessandra Ferrari.
Le parole dello stesso Andrea Apostoli spiegano meglio cosa avviene: «Nessun palco, nessuna platea. Provate a vivere un concerto da dentro, con i musicisti intorno a voi su un grande tappeto in un’atmosfera intima e suggestiva. Lasciatevi condurre in un viaggio musicale in cui i grandi autori classici dialogano con la musica Africana, il Canto Bizantino, i Canti Popolari Etnici e l’improvvisazione jazz, in una fusione di epoche e culture. Un abbraccio musicale che regalerà un’esperienza di ascolto emotivamente nuova e personale. Siamo felicissimi di portare Ad.agio, concerto a corpo libero a L’Aquila. Senza retorica, per i tanti motivi che hanno portato tutti noi ad immedesimarci con gli abitanti di questa splendida città in un momento della sua vita particolarmente difficile e duro. Ci vediamo sul grande tappeto, o meglio sulla moquette della Sala San Pio X, e dimenticavo… portate un cuscino. E se l’età o le condizioni di salute non vi consentono di stare a terra vi accoglieremo sulle sedie (poche) che saranno in sala».
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