
di Nando Giammarini*
I tempi, i fatti e i luoghi sono gli immortali soggetti che raccontano il passato e lo legano, in qualche modo, al presente, rappresentandolo con una voce, spesso silenziosa o con toni strepitosi, che può distruggere o ricostruire avvicinando i diversi eventi in un incontro senza fine.
Talvolta fiumi di parole non bastano a raccontare e ricordare, ma sono le uniche armi di difesa contro un dolore assordante e disumano. Ed allora ecco l’ausilio della memoria una testimonianza che passa di mano in mano, di vita in vita, di generazione in generazione. Essa è lo scrigno prezioso di un popolo – come sostiene Don Luigi Ciotti, presidente di Libera Associazioni,nomi e numeri contro le mafie – che non deve mai trascurare di riportare al cuore il sacrificio di coloro che hanno pagato il prezzo più alto fino all’estremo tributo della vita. Quando è viva, condivisa e riconosciuta viene strappata all’anonimato e diventa storia.
E’ la storia di milioni di donne e uomini che hanno popolato e popolano il pianeta terra camminando verso lo stesso destino ed affrontando le tante avversità dell’esistenza. Penso alle vittime della Shoah gli oltre 6 milioni di ebrei deportati, gli zingari, gli omosessuali, disabili, anziani, vecchi e bambini che finirono i loro giorni tra stenti e sofferenze nei forni crematori di Auschwitz uccisi dalla ferocia e dalla barbarie nazifascista.
L’Italia intera e tanti altri paesi, stringendosi intorno al ricordo delle vittime della Shoah, si preparano a ricordare, con la giornata della memoria, quel 27 gennaio di 68 anni fa, quando L’Armata Rossa liberò il luogo in cui la ferocia umana si espresse nel modo più cruento, calcolato e gli interessi capitalistici si allearono con la potenza,arrogante disumana e distruttrice, nazifascista. Questo affinchè il mondo tenga bene gli occhi aperti su un dramma senza tempo e trasmetta una coscienza storica alle nuove generazioni.
Diceva Primo Levi, uno dei pochi superstiti dall’inferno di Auschwitz, “ [i]Se capire è impossibile conoscere è necessario[/i]” . . . “ [i]tutti coloro che dimenticano il proprio passato, sono condannati a riviverlo[/i]”.
A questo nobile fine sono stati organizzati dei viaggi della memoria che hanno toccato gli animi e le coscienze dei giovani e meno giovani. Visitare quei luoghi, teatro di tragici eventi della vita, non ha lasciato indenne nessuno ed ha portato i ragazzi a scavare in se stessi e riflettere su una pagina tanto buia quanto assurda della storia contemporanea.
La Giornata della Memoria, istituita con Legge dello Stato, coinvolge giustamente il mondo della scuola ed ha contribuito, in questi anni, a far crescere nei nostri ragazzi tutti quegli anticorpi necessari ad abbattere tanti pregiudizi favorendo una cultura del dialogo, dell’integrazione, del rispetto, della diversità, dell’accoglienza.
A questa importante e particolare giornata è affidato il compito di ricordare lo sterminio del popolo ebraico, le leggi razziali, la persecuzione dei cittadini ebrei e tutti coloro che opponendosi alla Shoah hanno salvato tante vite e protetto i perseguitati, i nostri valorosi partigiani che combatterono per la salvezza della Patria.
Nel contesto delle tante iniziative per la Giornata della Memoria in Abruzzo sabato 26 gennaio verranno proiettati due documentari: “[i]Onna 44[/i]” tratto dal libro “Indagine su un massacro“ scritto dal capo redattore del Il Centro, Giustino Parisse, in collaborazione con Aldo Scimia e “[i]Volevo solo vivere[/i]” un documentario sulla Shoah di Mimmo Colopresti.
Nella Marsica, a Civitella Roveto, L’ANPI in collaborazione con l’associazione culturale “IL LIRI” in una pubblica manifestazione ricorda i fratelli Mario e Bruno Durante,che sacrificarono le loro giovani esistenze agli ideali di quel sogno, poi realizzato, chiamato libertà – e tutti i Caduti di guerra della Valle Roveto.
{{*ExtraImg_94081_ArtImgRight_300x223_}}Desidero ricordare inoltre, insieme ai Caduti di tutte le guerre, il sacrificio dei nove giovani Martiri aquilani trucidati dai nazisti, i Caduti del lavoro, le vittime innocenti del terremoto, delle Missioni di Pace e due nostri conterranei recentemente scomparsi – che hanno speso le loro esistenze al servizio del bene comune – entrambi ex Parlamentari: Vittorio Giorgi e Alvaro Jovannitti.
{{*ExtraImg_94082_ArtImgLeft_204x189_}}Costoro, negli ultimi anni di vita, hanno ricoperto rispettivamente i ruoli di coordinatore dell’ANPI dell’Alta Valle dell’Aterno e segretario provinciale della stessa organizzazione.
Altra nobile e preziosa figura da ricordare in questo giorno della memoria è Rita Levi Montalcini, la signora della scienza, senatrice a vita e premio nobel per la medicina nel 1986. A testimonianza del suo impegno e della statura morale di una donna tenace e coraggiosa – dal cuore grande che ha posto la centralità dello studio e dell’istruzione come fondamentale elemento di crescita individuale e collettiva – riporto questa frase celebre che ben esterna il suo pensiero: ”S[i]e istruisci un bambino avrai un uomo istruito. Se istruisci una donna avrai una donna, una famiglia e una società istruita[/i]”.
A me sembra l’occasione migliore per tenere alto il livello di guardia contro ogni prevaricazione ed ingiustizia, ricordando a noi stessi e agli altri che accoglienza ed integrazione debbono marciare di pari passo. Per un futuro di pace, di serena convivenza e collaborazione, esprimendo al massimo il nostro incondizionato impegno per l’istruzione, la cultura il diritto di ogni popolo all’autodeterminazione.
[i]*lettore[/i]
[url”Torna al Network Blog dei Lettori”]http://ilcapoluogo.globalist.it/blogger/Il%20Blog%20dei%20Lettori[/url]