L’Aquila: ‘Nel 2013 è possibile costruire’

25 gennaio 2013 | 17:55
Share0
L’Aquila: ‘Nel 2013 è possibile costruire’

«Non è un impegno lobbistico quello del nostro manifesto, ma sociale: se vogliamo una generazione futura che abbia consapevolezza del rischio idrogeologico, occorre creare una cultura del territorio, con un maggiore insegnamento a scuola delle scienze della terra». Lo ha detto il presidente del Consiglio nazionale dei Geologi, Gian Vito Graziano, a Chieti nell’ambito del convegno “[i]Rischio sismico e idrogeologico in Italia[/i]”.

Graziano ha sottolineato poi l’ancora scarsa attenzione per la geotermia, che «cresce come investimenti dall’estero senza che vi siano però incentivi. La geotermia è molto meno invasiva, ad esempio, dell’eolico».

«Per citare Kofi Annan – ha aggiunto – la prevenzione non paga perché non c’é taglio di nastro, perché significa assenza del disastro, non c’é un evento che possa calamitare l’attenzione». Alla politica, ha aggiunto Graziano, si chiede di dare spazio al tema della «mitigazione del rischio naturale, idrogeologico, sismico e anche vulcanico, che spesso tendiamo a sottovalutare perché è localizzato».

Quanto alle tecnologie oggi disponibili per fronteggiare il rischio sismico, ricordando anche che in Abruzzo sono partiti gli studi di microzonazione sismica, «se dovessimo costruire oggi L’Aquila, così come Avezzano – ha osservato Graziano – diremmo da geologi che forse non è il posto più adatto, per una serie di ragioni. Tuttavia L’Aquila ha un centro storico inestimabile, non credo che non si possa, con i mezzi e le conoscenze che abbiamo attualmente, non costruire. Nel 2013 si può».

[url”Torna alla Home Attualità”]http://ilcapoluogo.globalist.it/?Loid=154&categoryId=202[/url]