Piazza del mercato a L’Aquila – piazza di antiche fiere

*di Maria Rita Acone
Da notizie di stampa si apprende dell’esistenza di un progetto di rilevante costo economico e di grande impatto sul luogo simbolico per eccellenza della città dell’Aquila: un [i]project financing[/i] volto alla realizzazione di un centro commerciale sotterraneo con annesso parcheggio da 500 posti auto.
Pur in assenza, al momento, di sufficienti elementi conoscitivi utili a esprimere pareri meditati e definitivi, come presidente di un’associazione quale l’Archeoclub che da sempre ha fra i suoi scopi quello di far conoscere, difendere e valorizzare i beni culturali e paesaggistici, ritengo indispensabili alcune riflessioni sull’argomento.
La decisione sull’accoglimento o meno del progetto non potrà prescindere da un reale e concreto coinvolgimento dei tanti portatori di interesse e di tutti i cittadini, che non dovrà basarsi unicamente su assemblee pubbliche, ma su percorsi partecipativi scientificamente definiti che dovranno permettere un’analisi di tutti gli aspetti attuali e futuri legati al progetto. In primo luogo, ovviamente, l’impatto su una piazza che rappresenta con la sua attuale forma la città stessa, ma anche gli aspetti economici e le possibilità di un concreto utilizzo dell’opera. A tal proposito è utile valutare se in una città così provata possa esistere anche un rifiuto psicologico delle persone a
La necessità di eliminare le auto dalla piazza è certamente un’esigenza prioritaria, ma bisognerà in ogni caso considerare anche le modalità di accesso al parcheggio che potrebbero creare un afflusso di auto che renderebbe difficile l’effettiva pedonalizzazione del centro storico come già programmata nel piano di mobilità del Comune, piano che andrebbe quanto meno rivisto dato che una specifica analisi dei flussi di auto e delle necessità di parcheggio aveva condotto a soluzioni diverse.
E’ superfluo affermare la necessità di stimare la compatibilità dell’opera con il rischio sismico (do per scontato che sarà certamente il primo dato che sarà analizzato) ma non ritengo superfluo certamente sostenere con forza la necessità di un preliminare studio archeologico dell’area da effettuare con tutte le tecniche a disposizione dell’archeologia, scienza complessa che sarà in grado di dare risposte ai quesiti ancora aperti sulla storia della città.
La piazza, in particolare, potrebbe riservare delle sorprese: si tratta infatti di uno spazio particolarmente ampio, da sempre dedicato ai commerci, situato in una posizione strategica tra i due contadi, mai costruito, mai considerato parte di uno dei quarti in cui la città era ed è divisa. E’ come se la città fosse stata edificata intorno a qualcosa che preesisteva: un semplice recinto difensivo per villaggi circostanti o, andando molto più indietro nel tempo, il Foro di Priferno? Di questa città è nota l’esistenza, ma non la localizzazione a differenza di tutte le altre città di epoca romana conosciute e ciò dovrebbe far riflettere. Forse non è stata trovata perché al di sopra è sorta un’altra città? Questa è solo un’ipotesi che andrebbe verificata con metodi di ricerca scientifici.
Una riflessione attenta, motivata e collettiva è ciò che l’Archeoclub auspica prima di accogliere un progetto che può avere importanti ripercussioni in vari ambiti per la vita futura della città.
[i]*presidente Archeoclub L’Aquila[/i]