
«L’aeroporto di Pescara rimane scalo di interesse nazionale». A sottolinearlo, attraverso una nota, è la Regione Abruzzo, che sottolinea come la decisione sia stata presa dal «ministro dei Trasporti e delle infrastrutture che nell’atto di indirizzo inviato all’esame della Conferenza Stato-Regioni ha individuato un elenco di 31 scali aeroportuali di interesse nazionale. Tra questi figura quello di Pescara, mentre gli aeroporti appartenenti ad un altro elenco rimarranno in attività solo per decisione delle regioni e degli enti locali».
«Per l’aeroporto d’Abruzzo – prosegue la nota della Regione – si tratta di un grande risultato, che allontana del tutto ipotesi di ridimensionamento che avrebbero avuto pesanti ripercussioni sull’intera regione».
Di «risultato importante che apre nuove prospettive per lo scalo abruzzese», parla il presidente della Regione che spiega come «la decisione del governo è il riconoscimento del lavoro della regione Abruzzo e delle scelte di programmazione che questo esecutivo ha fatto negli ultimi anni».
«Abbiamo sempre pensato – aggiunge – che lo sviluppo dell’intero territorio regionale passasse attraverso la valorizzazione e il potenziamento dell’aeroporto d’Abruzzo. Su quella struttura abbiamo investito risorse umane e finanziarie, abbiamo avviato un processo di razionalizzazione dei costi che ha convinto il governo stesso che la struttura non è un carrozzone a servizio della politica ma che possiede delle forti potenzialità con una finalità strategica ben definita. Ora – conclude il presidente della Regione – l’essere presente nell’elenco degli scali nazionali di serie A non fa altro che incrementare le possibilità di crescita dello scalo aeroportuale».
Parole di grande soddisfazioni sono arrivate anche dall’assessore al Turismo: «Abbiamo investito, in un momento di grande difficoltà, ingenti risorse per la sopravvivenza e la crescita dell’aeroporto. Questa nostra scelta ci ha permesso di raggiungere quegli standard qualitativi tali da far ritenere anche dal governo nazionale strategico lo scalo pescarese».
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